La ricerca nel campo delle staminali continua a produrre risultati e contribuisce, giorno dopo giorno, a migliorare la qualità e l'efficienza delle cure mediche. Per quanto riguarda l'odontoiatria, con molta probabilità, tra non molto potremo dire addio alle otturazioni artificiali come riparazione ai traumi o lesioni provocati dalle carie dentali od altre infezioni, che rovinano lo strato superficiale del dente sino ad arrivare a compromettere la polpa dentaria.

Al Dental Institute del King's College di Londra é stata infatti scoperta una piccola quantità di queste cellule all'interno dei denti, che sarebbero in grado, se stimolate, di rigenerare e ripristinare delle piccole lesioni.

Questo eviterebbe eventuali infezioni che possono presentarsi inserendo corpi esterni nell'organismo, come i cementi di calcio o silicio impiegati appunto nelle classiche otturazioni, che portano talvolta a dover fare più interventi sul dente malato, sino ad arrivare ad estrarlo.

Il team guidato da Paul T. Sharpe, ha individuato il metodo per una corretta stimolazione delle cellule staminali: essa avviene grazie alle molecole denominate GSK-3 (utilizzate anche nelle cura del morbo di Alzheimer), le quali -disperse in una matrice spugnosa di collagene - spingono le cellule a proliferare, rigenerando la dentina utile alla riparazione del dente in un periodo che varia dalle 4 alle 6 settimane.

Il gruppo di ricerca era già arrivato ad ottenere, nel 2013, un dente in provetta, attraverso l'utilizzo di cellule raccolte dai tessuti delle gengive e da staminali adulte.

Già nel 2011 in Giappone, sotto la guida di uno dei principali pionieri nel settore, Takashi Tsuji, dell'Università di Scienze di Tokio, fu creata il primo dente bio-tech impiantato poi nella cavità orale di un topo. Lo studio aveva avuto inizio nel 2007, dopo la produzione di una gemma attraverso l'impiego di cellule staminali.

Essendo le molecole GSK-3 già state sottoposte a test clinici e le spugne di collagene già in commercio, la rivoluzione negli ambulatori odontoiatrici dovrebbe partire a breve. La ricerca è stata riportata sul "Nature Scientific Reports".