Le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento. Lo ha sottolineato l'Oms nelle ultime ore. Sembra che un terzo dei 340 milioni di nuovi casi sia rappresentato dagli under 25. Troppi giovani vengono colpiti, ogni anno, da patologie come herpes, vaginiti e condilomi. Un teenager su 20 viene annualmente bersagliato da almeno una di tali infezioni. La problematica non riguarda solo l'Italia ma tutto il mondo. Vero è che nel Belpaese, dal 1991 al 2013, sono stati registrati oltre centomila nuovi casi.

I giovani conoscono poco le patologie sessualmente trasmissibili

Tanti ragazzi sono affetti da patologie che si trasmettono per via sessuale e rischiano grosso. Tali patologie, infatti, possono anche avere conseguenze gravi. Non bisogna quindi sottovalutarle ma intervenire tempestivamente. Dal 2005 al 2013 c'è stata un'impennata di nuovi casi, nonostante le innumerevoli campagne di sensibilizzazione sull'importanza delle precauzioni durante i rapporti sessuali. L'esperta Barbara Suligoi ha dichiarato che le malattie sessualmente trasmissibili sono particolarmente insidiose perché aumentano il rischi di lesioni perinatali, sterilità, neoplasie e malattie croniche. La dottoressa sottolinea che le malattie che si trasmettono per via sessuale non sono molto conosciute dai ragazzi e forse questa è la ragione per cui si è registrato un incremento di casi.

In Italia sono molto diffusi i condilomi e la clamidia. Il responsabile dei primi è il papilloma virus. Non si devono sottovalutare i condilomi perché favoriscono l'insorgenza di patologie gravi come il carcinoma della cervice uterina (nelle donne) e il carcinoma dell'ano (negli uomini gay).

Clamidia molto diffusa: favorisce la sterilità

La clamidia è una delle patologie sessualmente trasmissibili più diffuse: una ragazza italiana under 25 su 10 ne è affetta ma non lo sa. La malattia è deleteria perché può portare alla sterilità. Tali malattie non sono pericolose, tuttavia, se vengono trattate tempestivamente. I problemi insorgono in caso di disattenzione. Prevenire, comunque, è meglio che curare. La regola principale è quella di indossare il profilattico prima di ogni rapporto sessuale.