Stando a uno studio condotto da un team di ricercatori guidati da Paolo Muraro, professore all'Imperial College di Londra, una cura a base di chemioterapia e cellule staminali sarebbe in grado di fermare per cinque anni la progressione di questa patologia neurodegenerativa. La ricerca è stata pubblicata su Jama Neurology.

Sclerosi multipla: la cura a base di cellule staminali

Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste questa cura che utilizza le cellule staminali. Intanto i ricercatori hanno preso in esame 281 pazienti malati di sclerosi multipla che sono stati sottoposti ad un'autotrapianto di cellule staminali del sangue tra il 1995 e il 2006.

I pazienti dopo la procedura sono stati attentamente monitorati per un periodo di 7 anni.

Ebbene dai risultati dello studio è emerso che nel 46% dei pazienti che non avevano risposto positivamente alle terapie precedenti, si è assistito ad un arresto della progressione della patolgia a 5 anni dal trapianto, ed in una minore percentuale, in alcuni pazienti, vi è stato addirittura un miglioramento dei sintomi. Ma in cosa consiste l'autotrapianto di cellule staminali? I pazienti vengono sottoposti ad una chemioterapia molto aggressiva per distruggere il sistema immunitario malato, dopodiché le cellule staminali vengono reiniettate nel paziente per via endovenosa, come se si trattasse di una normale trasfusione.

Il sistema immunitario grazie a questa iniezione di cellule staminali si rigenera e non presenta più quindi il difetto che ha dato origine alla patologia.

I ricercatori però sottolineano che il trapianto non è privo di rischio, per cui un trattamento di questo tipo va riservato solo a una determinata casistica di pazienti. I malati che hanno maggiori possibilità di trarre benefici da questo approccio terapeutico, sono giovani, presentano la sclerosi multipla in una forma recidivante-intermittente, e un livello di disabilità che va da lieve a moderato.

Sclerosi multipla: cos'è

La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante in quanto determina una perdita della mielina in più aree del sistema nervoso centrale. Alla base della patologia vi sarebbe una reazione del sistema immunitario che provoca la distruzione, sia della mielina che degli oligodendrociti, ovvero delle cellule che la producono.

La sclerosi multipla detemina la formazione di lesioni dette placche. Pur potendosi presentare a qualsiasi età, viene diagnosticata in prevalenza tra i 20 e i 40 anni. Le donne risultano maggiormente colpite rispetto agli uomini.

Grazie alla diagnosi e ai trattamenti precoci, le persone affette da sclerosi multipla possono mantenere una buona qualità di vita per un buon numero di anni.