La chemioterapia è la cura farmacologica che ha più probabilità di sconfiggere un cancro che ormai si è propagato in buona parte dell'organismo. Viene messa in atto quando è stato diagnosticato un Tumore maligno, ma presenta alcuni effetti collaterali che possono danneggiare anche le cellule sane dell'organismo stesso. Tra gli effetti collaterali più evidenti c'è anche la perdita dei capelli. Questa è la conseguenza che porta molte donne a rifiutare tale tipo di terapia.

Una soluzione è stata proposta da una ricerca effettuata dalla Breast Unit dell'IRCSS Ospedale San Raffaele di Milano.

La cuffia refrigerante

L'ospedale San Raffaele ha proposto una soluzione al problema con una cuffia refrigerante che permetterebbe di frenare la perdita dei capelli. La cuffia refrigerante agisce mediante due meccanismi paralleli e contemporanei. Innanzitutto il raffreddamento operato dalla cuffia provoca la cosiddetta vasocostrizione. Questo avviene perché una quantità inferiore del farmaco somministrato raggiunge il cuoio capelluto. In tal modo si verifica una minore perdita dei capelli.

Il secondo meccanismo si basa sul fatto che il raffreddamento della cuffia riduce anche il metabolismo del farmaco. In questo modo il farmaco risulta meno tossico a livello locale.

Gli esperimenti condotti

La ricerca sulla cuffia refrigerante è stata pubblicata sulla rivista scientifica Jama è si è basata su due studi.

Un primo studio effettuato dal Baylor College Of Medicine di Houston ha testato la cuffia refrigerante su 182 donne affette da cancro al seno. Le donne sono state divise in due gruppi. Le pazienti che hanno indossato la cuffia hanno avuto una perdita di capelli dimezzata rispetto a quelle che non l'hanno indossata.

Il secondo studio è stato effettuato dall'Università di San Francisco in California.

Tale ricerca ha confermato i risultati del primo studio. La ricerca si è basata su 106 pazienti affette da tumore che hanno indossato la cuffia refrigerante. La perdita dei capelli di tali donne è risultata inferiore rispetto alle pazienti che non hanno indossato la cuffia refrigerante.