Un passo avanti è stato compiuto nella lettura delle intenzioni del cervello. Questa volta riguarda l'uso dei social network per condividere notizie di Salute. I neuroscienziati dell'Università della Pennsylvania hanno individuato quali aree del cervello vengono utilizzate per attribuire un valore sociale a una notizia di salute e, dunque, se condividerla sul web oppure no. La scoperta è stata pubblicata in due studi separati su PNAS e Psychological Sciences.

Sopravvivenza, notizie e social networks

Condividere informazioni e notizie con i propri simili è una delle attività più antiche dell'essere umano, per l'importanza che essa ha ai fini della sopravvivenza e del progresso dell'umanità.

Pensate, infatti, quanto sia stato importante in passato segnalare la velenosità di un fungo, la presenza di sabbie mobili oppure la minaccia di predatori in un determinato territorio per difendere la prole e la comunità.

I social network, come Facebook e Twitter, amplificano semplicemente questa naturale e vitale propensione dell'essere umano a scambiare informazioni con i propri simili. Tanto è vero che le neuroscienze si interrogano da anni sugli ancestrali meccanismi nervosi, che permettono di decidere quale delle notizie e informazioni ricevute meritano di essere condivise e, dunque, possono diventare virali.

Alcune aree cerebrali premiano le notizie che ci fanno apparire migliori

"Abbiamo innanzitutto indagato quali fossero le caratteristiche delle notizie che tendono a essere condivise" spiega Emily Falk, che ha guidato i due studi e dirige il Penn’s Communication Neuroscience Lab dell'Università della Pennsylvania "e abbiamo appurato che le persone sono interessate a leggere o condividere informazioni e notizie che risuonano con le loro esperienze personali, che sono collegate con la percezione di sé e di quel che vorrebbero essere.

Inoltre, condividono contenuti che ritengono capaci di migliorare la propria immagine agli occhi degli altri, farli apparire più intelligenti o empatici e, in questo modo, rafforzare le loro relazioni sociali".

Poi, i neuroscienziati americani hanno sottoposto un gruppo di quasi cento soggetti a risonanza magnetica funzionale, una tecnica che individua le aree del cervello che si attivano in particolari condizioni, durante la lettura di news di salute, fitness, nutrizione e Benessere pubblicate sul New York Times.

"La lettura di notizie interessanti e che meritavano di essere condivise secondo i volontari che hanno partecipato allo studio" continua a spiegare Emily Falk "attivano principalmente tre circuiti nervosi. Il primo è distribuito tra il nucleo striato e la corteccia prefrontale ventromediale ed è conosciuto come il circuito che attribuisce valore alle cose, in generale.

Il secondo circuito è localizzato tra la corteccia prefrontale mediale e la corteccia parietale, ed è coinvolto nell'elaborazione delle aspettative legate alla percezione di noi stessi. Infine, il terzo circuito è sempre localizzato nella corteccia prefrontale mediale e elabora le aspettative di natura sociale".

In questo modo, i neuroscienziati hanno osservato che tutti e tre i circuiti nervosi si attivano nel caso di notizie che vengono condivise sui social network. In particolare, si attivano i circuiti frontali che elaborano le aspettative su sé stessi nella speranza di migliorare la propria immagine agli occhi degli altri, e rafforzare le relazioni sociali.

"Sorprendentemente" sottolinea Christin Scholz, prima autrice dello studio "in una seconda fase della ricerca, analizzando soltanto le attivazioni cerebrali siamo riusciti a prevedere quali sarebbero stati le notizie e i contenuti destinati a diventare virali.

"In pratica" conclude Christin Scholz "se si vuole pubblicare una notizia di successo bisogna presentarla in modo tale che il lettore appaia migliore agli occhi degli altri quando la condivide".