Un nuovo tassello si aggiunge nella lotta contro l'alzheimer grazie a una scoperta proprio italiana. L'Alzheimer, infatti, non ha origine nell'area che custodisce la nostra memoria, come sarebbe naturale pensare. Bensì, nell'area che regola umore. E’ lì che andrebbe ricercata la sua origine e andrebbe combattuta questa patologia. A causare l'alzheimer sarebbe dunque la morte dei neuroni nell’area collegata anche ai disturbi d’umore. Di conseguenza, la Depressione potrebbe esserne proprio una spia. A dirlo è una Ricerca italiana pubblicata su Nature Communications e condotta da Marcello D’Amelio.

Cerchiamo di capirne di più.

L'Alzheimer avrebbe origine in area che regola il nostro umore

L’Alzheimer è una patologia diffusissima, che colpisce circa mezzo milione di persone nel nostro Paese e ben 47 milioni in tutto il mondo. Fino ad ora la scienza riteneva che fosse causata dalla degenerazione delle cellule dell’ippocampo, ovvero l’area del nostro cervello che innesca il meccanismo alla base dei nostri ricordi. Infatti, questa malattia degenerativa del cervello, comincia col dimenticare piccoli particolari del quotidiano per arrivare a non riconoscere più neanche i propri cari. Come si è arrivati a questa sensazionale conclusione? Somministrando su animali da laboratorio due terapie diverse atte a ripristinare i livelli di dopamina, i ricercatori si sono resi conto che le terapie recuperavano il ricordo ma non la motivazione.

Depressione spia dell’Alzheimer

Ecco dunque che, con la degenerazione dei neuroni dopaminergici, aumenta al contempo anche il rischio di perdita di iniziativa. E qui subentra la depressione, il mal di vivere, il malumore. Pertanto, le persone depresse e con scarsa voglia di affrontare il quotidiano, sarebbero anche a serio rischio di contrarre l’Alzheimer.

Serviranno ovviamente nuovi approfondimenti su questa strada, che comunque apre una prospettiva sensazionale. Ricordiamo che in Italia a soffrirne sono tra le cinquecento e le seicento mila persone, con una concentrazione del 5% tra gli anziani over 60. La depressione, invece, viene stimata come la malattia più diffusa al mondo tra qualche anno.