La comunità scientifica è da tempo concorde sul fatto che l'aumento della temperatura globale possa incidere fortemente sulla Salute pubblica, poiché è spesso associato ad eventi meteorologici e sismici, dal forte impatto, talvolta mortali. Temperature più elevate favoriscono la diffusione di malattie infettive ed anche i raccolti vengono danneggiati con conseguenti possibili carestie. Secondo l'ultimo rapporto dell'americano "Medical Society on Climate & Health" dal titolo "Il Cambiamento climatico sta danneggiando la nostra salute" il cambiamento climatico può: portare ad ondate di calore mortali; portare al peggioramento della qualità dell'aria esterna; portare ad eventi meteorologici estremi pericolosi; favorire le infezioni alimentari connesse; favorire le infezioni legate all'acqua; favorire le infezioni da zanzare e zecche; aumentare gli incedi boschivi; portare a più elevati livelli di depressione ed ansia.

Un quadro preoccupante correlato in un recente studio ad una vera e propria "piaga" della salute pubblica: il diabete di tipo 2. Lo studio condotto dalla Leiden University medical Center in Olanda è stato pubblicato sulla rivista BMJ Open Diabetes Research & Care.

Cambiamento climatico e diabete di tipo 2: lo studio e la raccolta dati

Per lo studio gli scienziati hanno analizzato i dati dell'incidenza di diabete di tipo 2 negli Stati Uniti, tra Guam, Porto Rico e le Isole Vergini, nel periodo tra il 1996 ed il 2009. I dati provengono dal "CDC's Behavioral Risk Factor Surveillance Sistem". I ricercatori hanno anche analizzato i dati sulla temperatura media annua provenienti dal "Centro Nazionale per l'Informazione Ambientale" di ciascun Stato.

Analizzati anche i dati globali. Infine il tutto è stato messo in relazione con le informazioni dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno e il grado di obesità dei soggetti, ottenuti attraverso il database online Global Health Observatory dell'OMS. I risultati dello studio hanno dimostrato che ad ogni aumento di 1 grado Celsius della temperatura esterna, corrisponde un aumento dell'incidenza di diabete di tipo 2 del 4% all'anno (dal 1996 al 2009, il periodo analizzato).

Inoltre per ogni anno vi è l'aumento dello 0,17% dell'incidenza di intolleranza al glucosio (spesso l'anticamera del diabete di tipo 2). Il perché di tali risultati secondo gli stessi scienziati potrebbe spiegarsi in parte con una mancata attivazione del tessuto adiposo di tipo bruno, un tessuto in grado di incidere sul metabolismo dei grassi, attivo solo a temperature più fredde.

Le conclusioni degli autori dello studio su cambiamento climatico e diabete

In un'intervista alla CNN troviamo le seguenti dichiarazioni della Dott.ssa Lisanne Blauw, uno degli autori principali dello studio: "Siamo rimasti sorpresi dalla grandezza dell'effetto. Abbiamo calcolato che l'aumento di un solo grado della temperatura ambientale potrebbe rappresentare più di 100.000 nuovi casi di diabete ogni anno solo negli Stati Uniti". Da qui la necessità di approfondire tali studi, anche perché non si tratta certamente di un nesso di casualità, ma un'osservazione che va correlata ad altri fattori predisponenti per il diabete di tipo 2 quali il sovrappeso e l'obesità o la storia familiare di ciascun soggetto.

Dobbiamo tuttavia ricordare che i cambiamenti climatici minacciano l'approvvigionamento di cibo fresco, fondamentale nella dieta dei soggetti a rischio. Le ondate di calore mettono a dura prova l'organismo per il rischio disidratazione o colpi di calore che aumentano la morbilità e la mortalità nelle persone con diabete (aumentato rischio cardiovascolare).