Il bilancio in termini numerici, dei fumatori nel mondo non è per niente rassicurante. Infatti, si tratterebbe di un miliardo di persone: un numero elevatissimo e che coinvolge molti Paesi dei cinque continenti, in particolare Inghilterra e Cina.

La salute globale a rischio

Lo studio pubblicato da Lancet, riassume le cause e le caratteristiche principali delle popolazioni più esposte ad un rischio globale di morte dovuto al fumo e a tutte le patologie alle quali si può incorrere a causa di questa cattiva abitudine.

Il risultato dello studio ha condotto a un dato davvero sorprendentemente preoccupante.

Sarebbero, infatti, circa 6,4 milioni di persone morte a causa del fumo e sarebbero concentrate in quattro Paesi: India, Russia, Cina e Stati Uniti d'America. I dati raccolti sarebbero stati ottenuti prendendo in esame il rapporto descritto nel Global Burden of Desease relativamente agli anni compresi tra il 1990 e il 2015.

Complessivamente il numero dei fumatori è sceso, in un rapporto di uno su quattro per gli uomini e di una su venti per le donne. In rapporto, invece, alla crescita demografica mondiale, il numero di fumatori risulta maggiore, passando da quasi 900.000 a un miliardo.

Questi dati davvero poco incoraggianti, inducono l'Institute of Health Metrics and Evaluation e tutti i suoi scienziati, a sensibilizzare la popolazione mondiale a non fumare e a indurre i fumatori a smettere quanto prima.

Il numero più alto di fumatori e, quindi, di decessi e malattie cardiovascolari è stato registrato in Cina del 2015. Il Paese "virtuoso", con un calo notevole registrato nello stesso anno, è il Brasile.

Il tabagismo in Italia

In Italia, il numero di fumatori rappresenta l'83% dei decessi totali. Un bilancio pesantissimo reso ancora più serio dal fattore età: il 50% delle persone decedute o colpite da malattie debilitanti e permanenti ha un'età compresa tra i 35 e il 65 anni.

Se pensiamo alla diffusione del tabagismo anche tra i giovanissimi e gli adolescenti, il dato non solo si aggrava, ma diventa particolarmente drammatico.

Il Ministero della Salute italiano, per arginare il problema, ha recentemente avviato una campagna di sensibilizzazione contro il tabagismo, realizzando uno spot con Nino Frassica, volto a distogliere la volontà a fumare dei giovani attraverso un messaggio tanto ironico, quanto sottile e diretto.

Negli ultimi anni si è registrato anche un notevole numero di persone che effettuano dei tentativi per smettere di fumare che, purtroppo, per l'80% falliscono. Anche l'invenzione della sigaretta elettronica e di altre "alternative anti-nicotina" non hanno prodotto effetti particolarmente rilevanti.