La Monsanto questa volta nulla ha potuto contro lo stato della California. Il Glifosato, e tutti i prodotti che lo contengono, come il principale prodotto dell'azienda statunitense, il Round Up, sarà etichettato come cancerogeno e la classificazione partirà dal prossimo 7 luglio. La multinazionale Monsanto aveva citato a giudizio lo stato della California all'inizio del 2017 al fine di impedire l'obbligo di etichettatura, ma ha perso la causa e dovrà inserire sulla confezione la terribile informazione.

Non ci sarà proroga

Nessuna proroga quindi, anche se l'azienda ha già presentato appello e si prepara ad una lunga guerra contro la California.

La decisione, secondo i portavoce della multinazionale, non è definitiva ed è ritenuta altamente impropria. La California ha portato avanti la sua battaglia forte degli obblighi in materia di sicurezza delle acque, tra cui la legge del 1986 detta Proposizione 65, che prescrive un elenco aggiornato delle sostanze che potenzialmente possono causare cancro e malformazioni genetiche. In questo modo lo Stato si rivela il leader nella campagna di protezione della popolazione contro i pesticidi cancerogeni e, spalleggiata da gruppi ambientalisti come l'EPA, e da ricercatori di varie università, è riuscita a collegare in maniera scientifica il glifosato al cancro.

Glifosato e Monsanto

.La Monsanto Company, che origina il nome non dalla vasta zona del sud della California chiamata appunto Monsanto ,ma dalla moglie del primo fondatore dell'azienda, Olga Monsanto, è una multinazionale che produce biotecnologie in campo agrario, i cosiddetti OGM, e che annovera oltre 20 000 dipendenti nel mondo.

Oltre alle sementi transgeniche, essa produce il diserbante più utilizzato al mondo, il Round Up, a base di glifosato, e si è specializzata nella commercializzazione mondiale di semi OGM resistenti al pesticida. Nel 2008, la Monsanto è balzata ai vertici dela cronaca a causa di un documentario denuncia della giornalista e regista regista francese Marie Monique Robin: "Il mondo secondo Monsanto".

Nel filmato venivano documentate tutte le critiche mosse alla multinazionale a causa della tossicità del prodotto, che, distribuito in scala mondiale, aveva ormai colonizzato tutte le colture intensive, aiutato da una flasa informazione sulla biodegradabilità del prodotto. Il documentrio, avallato dalle testimonianze di ex apparteneti al Governo, scienziati ed ex dirigenti dell'azienda stessa, ha evidenziato tutte le manovre di insabbiamento che l'azienda ha portato avanti per anni allo scopo di non infangare la reputazione del loro prodotto di punta. Reputazione che fra pochi giorni, grazie allo stato della California, sarà duramente intaccata.