Non è decisamente un'abitudine salutare trascorrere molto tempo con il cellulare sulle orecchie. Ne è certo il direttore dell'unità di Neurologia del Policlinico 'Gemelli' di Roma, Paolo Maria Rossini, che raccomanda di usare il meno possibile gli smartphone e, se proprio non se ne può fare a meno, utilizzare gli auricolari o non tenere l'apparecchio sempre sullo stesso orecchio. Rossini riconosce un certo legame tra uso dei cellulari e tumori e non ha dubbi sul fatto che tali dispositivi facciano male al cervello. Il luminare, perciò, non è rimasto sorpreso della sentenza emessa, mesi fa, dal Tribunale di Ivrea che ha riconosciuto un risarcimento in favore del dipendente di un'azienda colpito da un tumore.
L'uomo passava gran parte delle giornate lavorative col cellulare sulle orecchie. Non finisce qui. Secondo uno studio condotto recentemente presso la University of Texas, la presenza del cellulare in una stanza riduce non poco le capacità mentali. Ciò vale anche se l'apparecchio è spento.
I più giovani sarebbero soggetti a rischio
L'utilizzo continuato del cellulare può creare seri danni al cervello, secondo Rossini, ricordando che l'Oms ha catalogato le emissioni in radiofrequenze degli smartphone come 'possibili cancerogeni'. Rossini non esclude che l'uso prolungato degli smartphone possa cagionare la 'cancerogenesi dei neuroni più suscettibili', specialmente nei soggetti più giovani. Insomma, i più a rischio sarebbero i bimbi e gli adolescenti, proprio coloro che usano maggiormente smartphone e tablet.
Ovviamente, in futuro dovranno essere condotti altri studi per confermare il legame tra uso massiccio dei cellulari e danni al cervello ma le parole di Paolo Maria Rossini non possono non far riflettere.
Campi elettromagnetici sono 'possibili cancerogeni'
La maggior parte degli studi non ha ancora permesso di scoprire il nesso causa-effetto tra cellulari e lesioni cerebrali ma, anche in assenza di prove certe, l'Oms ha inserito i campi elettromagnetici nella lista dei 'possibili cancerogeni'.
Il presunto legame tra cellulari e tumori è stato ed oggetti di tanti studi ma finora verità non ce ne sono. L'unica cosa certa è che il dipendente di un'azienda è stato risarcito per i danni alla Salute derivanti dall'utilizzo continuo, durante l'orario di lavoro, dello smartphone.
Tra tante incertezze, una verità è che le onde elettromagnetiche provocano un riscaldamento del corpo umano quando entrano nei tessuti.
Gli studiosi dovranno verificare se il presunto legame tra cellulari e cancro sia dovuto a tale surriscaldamento o meno. Intanto la Comunità scientifica esorta i ricercatori a svolgere altri studi per ottenere, finalmente, evidenze scientifiche ed eventualmente tranquillizzare gli 'smartphone addicted'. Tra presunti danni al cervello e presunta riduzione delle capacità mentali, sarebbe bene passare meno tempo, o comunque, lo stretto indispensabile, con tali apparecchi.