La questione vaccini continua a far discutere. Ma una cosa è evidente: il 43% dei casi di morbillo dei 5.483 casi registrati in Europa sono Italiani. Questo è quanto emerge nella lettera inviata dall'OMS alla Commissione Sanità del Senato, impegnata nelle audizioni sul decreto vaccini. La preoccupazione dell'Organizzazione mondiale della sanità riguarda inoltre la copertura vaccinale su tutto il territorio italiano, anche verso altri tipi di malattie prevenibili, che dimostra: "Tendenze stagnanti o in certe aree persino declinanti».
La lettera dell'OMS al Ministero della Sanità
Il documento evidenzia come la gran parte della popolazione Europea accetti la vaccinazione e la ritenga anzi un diritto che offre protezione contro malattie potenzialmente pericolose, ma evitabili grazie alla profilassi vaccinale. La lettera dell'OMS sottolinea gli impatti negativi della disinformazione, ritenendo necessario coordinare le azioni di operatori sanitari e comunità per creare un dialogo con i genitori, in grado di chiarire loro dubbi e preoccupazioni, al fine di creare consapevolezza, andando incontro, nel contempo, ai bisogni individuali: "cosi che ogni persona possa prendere decisioni consapevoli per se e per i propri figli". Il Piano di Azione Regionale per i vaccini (2015-2020) prevede, come ricordato sempre sulla lettera, l'eradicazione di morbillo e rosolia dai 53 Stati membri dell'ufficio regionale dell'OMS per l'Europa.
A causa degli atteggiamenti "no vax" l'obiettivo tarda ad arrivare ed anzi pone l'Italia quale fanalino di coda soprattutto per quanto riguarda gli aumenti dei casi di morbillo che quest'anno ha registrato il record di un più 220%.
Le congratulazioni di Zsuzsanna Jakab al ministro Lorenzin
Da una parte una vera e propria tirata d'orecchie dunque, ma il direttore dell'ufficio Oms per l'Europa, Zsuzsanna Jakab, si congratula con il Ministero della Sanità per: «gli importanti sforzi dell'Italia per invertire questo trend», sottolineando l'importanza di creare comunità più sicure attraverso la creazione di una cultura più consapevole che permetta di chiudere il gap immunitario.
L'Oms inoltre si propone di offrire: "il necessario supporto tecnico per aiutare il miglioramento dei tassi di copertura vaccinale nel Paese e arrivare a un controllo della malattia".
Le modifiche al decreto vaccini
Il lavoro della Commissione Sanità del Senato non è terminato. A breve verranno presentati e poi votati gli emendamenti al provvedimento.
Le modifiche al decreto vaccini non riguarderanno tuttavia il numero di immunizzazioni previste (12). Il Ministro Lorenzin non intende discuterne, affermando che l’elenco dei vaccini «è stato stilato dalle autorità scientifiche, sulla base di motivazioni scientifiche e quindi può essere modificato solo con valutazioni di tipo scientifico e non politico». Principalmente dunque le modifiche al decreto potranno riguardare la riduzione della multa per gli inadempienti (attualmente quella prevista va dai 500 ai 7.500 Euro), la sostanziale eliminazione (a parte casi gravi ed eccezionali) della perdita della patria potestà, e l’introduzione di un meccanismo di verifica periodica (ogni 2-3 anni) che in base ai dati epidemiologici, stabilirà il raggiungimento di un livello di immunizzazione accettabile per una data malattia e dunque l'evitabilità del vaccino stesso.
"Correzioni sono possibili, e noi siamo disponibili - spiega Federico Gelli, medico, deputato e responsabile sanità del Pd - l’importante è che non sia la politica, ma la scienza a decidere quali vaccini servono e quali no".