Amare se stessi ha inizio da un’alimentazione sana. Un mantra certamente non nuovo, ma sempre di estrema attualità, viste le continue scoperte sulla relazione tra il nostro modo di nutrirci e l’insorgere di diverse patologie, prima tra tutte il cancro. In tal senso, la dieta mediterranea rappresenta un vera e propria bussola da seguire per vivere meglio. Se n’è parlato il 5 luglio a Napoli presso Città della Scienza nella conferenza dal titolo “La Grande Via della dieta Macromediterranea”. Sono intervenuti Franco Berrino, epidemiologo e cofondatore dell’associazione “La Grande Via”, Gabriele Riccardi, professore ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II", Salvatore Panico, professore associato di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e Antonio Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

Ha moderato l’incontro la giornalista Rosaria Castaldo. Tante le sfumature trattate nel corso del meeting, a cui ogni studioso ha dato il proprio prezioso contributo.

Riccardi: 'L'obesità infantile è in aumento'

A cominciare da Gabriele Riccardi che ha lanciato un allarme sul forte aumento dell’obesità infantile. In Italia, a detenere questo triste primato è la Campania, mentre le regioni più virtuose sono Trentino-Alto Adige e Val d’Aosta. Ma quali sono le cause di questa precoce obesità? A farla da padrone, sono la scarsa attività fisica e l’involuzione progressiva delle abitudini alimentari. Ciò ha determinato un forte aumento dei giovani che, a soli trent’anni, soffrono già di colesterolo alto, di pressione alta, di diabete.

In questo senso, riabbracciare la dieta mediterranea potrebbe essere per loro (e non solo) una vera e propria manna per la salute. Ne è testimonianza tangibile lo studio denominato “Predimed”, i cui risultati sono emblematici. Gli adulti ad alto rischio cardiovascolare che seguono un regime dietetico simile a quello mediterraneo hanno il 30% di probabilità in meno di sviluppare il diabete rispetto a coloro che sposano una dieta a basso contenuto di grassi vegetali e animali.

Panico: 'La dieta mediterranea ci fa ammalare di meno'

A tessere le lodi della dieta mediterranea ci ha pensato anche Salvatore Panico, citando, tra l’altro, il famoso studio delle sette nazioni condotto dal premio nobel Ancel Keys. Negli anni ‘50 il grande biologo e fisiologo statunitense scoprì che le popolazioni che si affacciano sul mediterraneo (Italia e Grecia) presentavano una ridotta incidenza di malattie cardiovascolari e tumorali rispetto alle altre popolazioni studiate.

E’ da qui che si cominciò a parlare del cosiddetto “Mediterranean way”. Tanto che Keys si trasferì addirittura in Cilento, a Pioppi, dove trascorse il resto della sua vita, seguendo tutti dettami della dieta mediterranea. Morì a ben 101 anni, trasformandosi in testimonianza vivente delle sue scoperte.

Limone: l'importanza della tracciabilità alimentare

Ma se mangiare mediterraneo è certamente di grande aiuto, ciò che conta è anche la qualità dei cibi che finiscono sulle nostre tavole. E’ questo il pensiero di Antonio Limone. Già, perchè anche seguendo alla lettera la dieta mediterranea, si fallirà miseramente se gli ingredienti che la compongono sono contaminati da sostanze dannose alla nostra salute.

Di qui l’importanza cardinale della tracciabilità alimentare, a garanzia della qualità e genuinità dei cibi che consumiamo. Perchè quest’ultima sia condotta nel migliore dei modi, è imperativo, secondo il dott. Limone, controllare l’ambiente da cui i cibi provengono. Nel contesto della comunità europea ciò avviene già, mentre i problemi sorgono in ambito extra-europeo. Come può fare allora il consumatore a controllare la qualità di ciò che gli arriva a tavola? Fondamentale è, in questo caso, fare attenzione alle etichette presenti sulle confezioni, poichè forniscono informazioni utili ad un consumo più consapevole. Il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha poi concluso il suo intervento, sottolineando l’importanza di una corretta educazione alimentare dei bambini, ma anche di preservare l’ambiente per produrre un cibo più sano, grazie anche ad un minore uso della chimica in ambito alimentare.

Berrino: le raccomandazioni del codice europeo contro il cancro

Ha concluso l’incontro l'intervento di Franco Berrino, vera e propria eminenza grigia dell’epidemiologia e uno dei padri del codice europeo contro il cancro. Alimentazione corretta, movimento, vita spirituale: queste i tre pilastri necessari ad una vita sana, secondo Berrino. Che si è scagliato poi contro le linee di indirizzo sulla ristorazione scolastica emanate dal ministero della Salute. Responsabili, a suo dire, di non tenere in considerazione i risultati degli studi scientifici. In particolare, quelle linee di indirizzo indurrebbero i bambini ad assumere un’eccessiva quantità di proteine, una delle cause dell’aumento dei casi di obesità in età infantile.

Berrino ha poi passato in rassegna le raccomandazioni del codice europeo contro il cancro del 2014, di cui è uno dei padri. Il primo consiglio è quello di basare la propria alimentazione quotidiana prevalentemente su cereali integrali, legumi, verdure, frutta, compresa quella oleaginosa (ad es. le mandorle). Un'alimentazione che ricalca insomma quella dei contadini del sud Italia fino alla metà del secolo scorso. Berrino ha poi rimarcato l'importanza di assumere molte fibre vegetali, poiché ciò determina un minor rischio di ammalarsi di diabete, cancro, patologie dell’apparato respiratorio e digerente, malattie infettive. Le migliori sono quelle contenute nei cereali: ecco perchè il codice europeo contro il cancro consiglia di consumarne in grandi quantità.

Le linee guida europee consigliano poi di evitare cibi ad alta densità calorica, le bevande zuccherate, l’alcol e di limitare il consumo di cibi conservati sotto sale. Altra raccomandazione è quella di mangiare molti legumi e riso integrale, perché ciò diminuisce il rischio di cancro alla mammella, mentre non nuova è quella di limitare il consumo di carne rossa e insaccati. Il cibo di origine animale è infatti responsabile dello stato infiammatorio dell'organismo, uno dei responsabili dell'insorgere del cancro. Secondo Berrino, l'assunzione di carne (con effetto ossidante) dovrebbe essere sempre associata a quella delle verdure, note per la loro azione antiossidante. Meglio ancora se a fine pasto, ci si beve anche un bel caffè, anch'esso antiossidante.

In questo modo si contrastano gli effetti dannosi del cibo di origine animale. Interessante poi il richiamo di Berrino a coltivare la propria vita spirituale. Uno studio dell’università di Harvard condotto su infermiere americane ha scoperto infatti che coloro che vanno in chiesa 2 volte alla settimana ha una mortalità del 30% in meno rispetto a chi non si dedica a tale pratica. Ed Berrino ha addirittura esteso il discorso, citando uno studio sugli effetti derivanti dal recitare un mantra. Gli studiosi hanno rilevato una riduzione della frequenza respiratoria, associata all’azione del sistema vagale. Ciò determina una riduzione dello stato infiammatorio dell’organismo, una delle cause dell’insorgere del cancro.

Berrino ha poi concluso il suo intervento, dando tre consigli utili a condurre una vita più sana:

  • Mangiare molto pesce, sostituendolo alla carne.
  • Variare molto i cibi che si assumono, perchè ciò è un fattore protettivo nei confronti del cancro.
  • Camminare circa 45 minuti al giorno, perchè ciò diminuisce lo stato infiammatorio del nostro organismo, proteggendoci da diverse patologie, tra cui il cancro.