I tatuaggi e i piercing sono ormai un fenomeno diffusissimo anche tra i giovani e nella stagione calda ne vediamo di tutti i colori e dimensioni in spiaggia. C'è una legge che regolamenta le decorazioni corporali, risale al 1990 e oltre a tatuaggi e piercing regolamenta anche la decorazione delle unghie. Ultimamente in Parlamento la commissione Attività produttive ha proposto di ridiscutere la legge per proporre alcune riforme riguardanti il settore, che conta migliaia di addetti e 160mila imprese. Sono già state preparate diverse proposte di legge e sono partite delle audizioni per conoscerle.
Lo scopo è la modifica della legge del 1990, giudicata troppo obsoleta per regolamentare ancora attività come quella di estetista, truccatore, onicotecnico, tatuatore ed esecutore di piercing.
Le nuove norme prevedono che le decorazioni siano effettuate nel totale rispetto delle misure igieniche previste, di quelle di sicurezza e di educazione sanitaria dettate dalle leggi in corso. E' infatti vietato eseguire tatuaggi e piercing, escludendo il classico "foro del lobo" del padiglione auricolare, ai minori di 18 anni a meno che i genitori non diano il consenso. In ogni caso esiste il divieto di eseguirli ai minori di 16 anni, con o senza consenso parentale mentre il foro del lobo per i minori di 16 anni necessita del permesso dei genitori o del tutore.
Nuove norme anche per gli esecutori
Saranno riconfermate e riadeguate anche le regole circa il percorso formativo e le qualificazioni professionali degli operatori di piercing e di tatuaggi: il titolo dovrà essere necessariamente conseguito dopo la conclusione dell’obbligo scolastico con la partecipazione continuativa degli appositi corsi regionali di qualificazione a cui seguirano eventuali esami teorico-pratici.
I corsi regionali avranno una durata minima di 2 anni, con un minimo di 600 ore totali. A chi è già in possesso di un diploma di estetica verranno riconosciuti i crediti formativi e sarà compito delle Regioni emanare norme per la programmazione dei corsi e degli esami.
Urge quindi stringere i tempi per rivedere le normative, ormai vetuste, che coinvolgono migliaia di addetti ai lavori, tra operatori e imprese dedicati ad un settore molto rilevante per l'economia del nostro Paese. A breve avremo un testo base la cui scrittura metterà nero su bianco e potrà quindi essere messo in opera.