L' agenzia europea del farmaco, l'EMA, attraverso il suo comitato per i medicinali ad uso umano, ha dato il via libera alla commercializzazione su tutto il territorio dell' Unione europea del collirio a base di cenergermin per la cura della cheratite neurotrofica sia moderata che grave. Il collirio è il risultato della Ricerca sul Nerve Growth Factor avviata da Rita Levi Montalcini: quello studio che, nel 1986, le fece vincere il Premio Nobel per la Medicina.

La procedura di autorizzazione da parte dell'Ema ha avuto un iter accelerato proprio perché si tratta di una patologia molto grave oltre che invalidante e, allo stato attuale, non esistono valide alternative terapeutiche.

Cos'è la cheratite neurotrofica

La cheratite neurotrofica, il cui acronimo inglese è NK, è una rara malattia degenerativa della cornea a causa di un danno al nervo trigemino, che conduce progressivamente a una perdita di sensibilità e alla formazione sull' epitelio di lesioni che possono progredire fino a dare origine a vere e proprie ulcere corneali con la conseguenza, a lungo andare, di subire una perforazione della cornea stessa. E in definitiva perdita della vista.

Le prospettive aperte da questo nuovo farmaco

Data, come dicevamo, la totale mancanza di una valida alternativa terapeutica, ci troviamo di fronte, in effetti, al primo vero farmaco per la cura specifica della cheratite neurotrofica.

In effetti il collirio è il risultato delle ricerche di Rita Levi Montalcini sull'ormone della crescita, intraprese più di 60 anni fa e che le hanno fruttato il Premio Nobel.

Nello specifico il Cenergermin è una versione ricombinante dell'ormone della crescita. Questa sua caratteristica e il fatto che sia prodotto naturalmente dall'organismo umano per lo sviluppo, la crescita e il mantenimento delle varie cellule nervose presenti nel nostro corpo, ne hanno fatto un'arma vincente nel combattere vari tipi di malattie.

Infatti, l'ormone della crescita, in inglese nerve growth factor, è estremamente versatile e la sua applicazione in oftalmica è solo una di tutte quelle possibili.

Tornando al caso della cheratite neurotrofica, l'ormone della crescita è stato trasferito, attraverso una tecnica biotecnologica, in un batterio di materiale genetico umano, che è stato capace di produrre autonomamente l'NGF.

Da ciò deriva che il collirio a base di Cenergermin è in grado di riparare i danni causati alla cornea dalla malattia ripristinando i normali processi di guarigione dell'occhio. In pratica, come spiega Eugenio Aringhieri, AD del gruppo Dompè che commercializzerà il farmaco, il Cenergermin ristabilisce le connessioni nervose della cornea consentendo al paziente di tornare a vedere.

Secondo Aringhieri con l'autorizzazione appena ottenuta il collirio sarà presto disponibile in tutti i paesi europei. Per quanto riguarda l'Italia si stima di riuscire a portare il collirio in tutte le farmacie entro la fine dell'anno, a causa delle autorizzazioni necessarie e degli accordi sul prezzo che ancora devono essere conclusi.