La dieta vegana prevede l'abolizione di qualsivoglia alimento di origine animale. Dunque non vanno eliminati solo carne e pesce, ma anche uova, latte e formaggi. Ma niente paura! Ormai non è difficile trovare persino nel più vicino supermercato prodotti che evochino gustosi affettati, "salumi", polpette, "hamburger", latte e "formaggi" rigorosamente costituiti da ingredienti di origine vegetale.

La fantasia dei produttori non sembra avere limiti, affinché vegan non debba significare rinuncia o sacrificio. Qualcuno potrebbe storcere il naso: perché cercare dei surrogati, spesso ottenuti con dei processi tecnologici ben lontani dal concetto di semplice e naturale?

Eppure al cuor (anzi allo stomaco) non si comanda.

Il centesimo brevetto dell'Università di Udine

Nella sempre più vasta gamma di prodotti per vegani, qualcosa mancava: le uova vegane. Da qui l'idea geniale di 4 studentesse del corso di Scienze e tecnologie alimentari presso l'Università di Udine, Francesca Zuccolo, Greta Titton, Arianna Roi e Aurora Gobessi. Grazie all'impegno delle 4 ragazze, l'Ateneo friulano ha raggiunto il traguardo dei 100 brevetti, accolto con grande soddisfazione dal delegato ai brevetti, Antonio Abramo, che parla di un obiettivo importante per il giovane Ateneo, tra i più attivi nel settore.

Il percorso didattico ha permesso alle 4 giovani di mettere in pratica la loro capacità imprenditoriale: "non poteva esserci nulla di meglio di un uovo, con tutti i suoi significati simbolici, per riassumere e rappresentare questo traguardo".

L'uovo vegano da cosa è costituito?

Sono state numerose le difficoltà incontrate dalle 4 studentesse. Non è stato facile ottenere questo prodotto sia dal punto di vista tecnologico, sia per la scelta degli ingredienti. L'uovo vegano, frutto di più di un anno e mezzo di prove, è costituito da una miscela di farine di legumi, oli vegetali, un gelificante e un sale speciale, in una formulazione che si avvicina molto per gusto, consistenza, aspetto e proprietà nutritive, a quelle dell'uovo di gallina.

È totalmente privo di colesterolo e non contiene glutine, pertanto quest'alimento innovativo potrà essere apprezzato da un pubblico ampio ed esigente.

Coldiretti: non chiamatelo "uovo"

L'industria alimentare specializzata in prodotti destinati al sempre più fiorente mercato vegan sarà certamente interessata alla produzione di queste speciali uova, e presto - c'è da immaginarselo - potranno essere immesse sul mercato.

Tuttavia la Coldiretti della sezione del Friuli Venezia Giulia, pur riconoscendo il valore dell'invenzione, ha ricordato quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea, ovvero che i prodotti vegan, per non essere catalogati come "ingannevoli", non possono essere commercializzati con il medesimo nome dei prodotti tradizionali, anche se vengono aggiunte le indicazioni che ne evidenziano l'origine vegetale.