Le donne che si astengono dal consumo di carne durante la gravidanza avranno figli con una tendenza all’abuso di alcool e droghe più alta del normale. Lo dice una ricerca del National Institute of Abuse and Acoholism (NIAA), l’ente statunitense che si occupa di ricerche biomediche e comportamentali su cause, conseguenze, trattamento e prevenzione di alcolismo e problemi correlati. Nello specifico, i figli di madri vegetariane avranno il doppio delle possibilità di diventare alcolisti o tossicodipendenti già in minore età. Le possibilità diventano triple se si parla di consumo di cannabis.

I numeri della ricerca

L'analisi è stata condotta tenendo conto delle abitudini di 5.109 donne durante la gestazione e di 5.246 dei loro figli, questi ultimi mediamente sui quindici anni di età. I figli di coloro che consumavano quotidianamente carne sono stati messi a confronto coi figli di chi, durante i nove mesi di gravidanza, si è astenuto dal mangiare carne. È stata quindi analizzata la tendenza al consumo di varie sostanze all’interno di questi due gruppi, con i risultati suddetti. I ricercatori del NIAA, guidati dal dottor Joseph Hibbeln, sono così giunti ad un collegamento tra la dieta vegetariana (anche temporanea) e la tendenza all’abuso di droga e alcool.

L'importanza della vitamina B12

L'abuso di carne rossa viene di solito stigmatizzato, essendo stato messo in relazione con l'insorgere di varie gravi patologie (dall'innalzamento del livello di colesterolo fino al cancro al colon). Eppure, la totale mancanza di carne nella dieta, secondo questa ricerca, provocherebbe conseguenze non meno preoccupanti.

Secondo Hibbeln, infatti, l’astinenza dalla carne provoca gravi scompensi alimentari non solo alle gestanti, ma anche al cervello del bambino. In particolare la vitamina B12, che si trova principalmente nella carne e nei frutti di mare, è essenziale per metabolizzare l’acido folico, necessario per lo sviluppo del feto. Sarebbe dunque importante, per i vegetariani, quantomeno assumere integratori di questa vitamina.

“Tra le popolazioni occidentali, i figli di madri con carenza di vitamina B12 manifestano scarsa crescita cerebrale, regressioni comportamentali e irritabilità, ed evidenziano deficit residuali nello sviluppo cognitivo e sociale”, afferma il dott. Hibbeln. Oltre che gli integratori, una discreta fonte di vitamina B12 sono i tuorli delle uova di gallina e il Parmigiano Reggiano.