Alzi la mano (quella non impegnata a rovistare nel sacchetto appena scartato), chi di noi non si è lasciato tentare almeno una volta dalle fragranti, dorate e gustose patatine fritte in busta? La piacevole croccantezza è una festa per il palato e chi se ne frega se poi alla fine avremmo fatto incetta di grassi saturi e calorie. Che questi alimenti non siano propriamente un toccasana non è un mistero. A parte gli evidenti rischi legati all'uso e all'abuso di "junk food" (rischio cardiovascolare, obesità, diabete, ipercolesterolemia, etc...) una recente indagine condotta da ABR Alimenti e sicurezza ci mette in guardia da un pericolo ancora maggiore: la presenza, in questi prodotti, di una nota sostanza cancerogena, l'Acrilammide.

Cos'è l'acrilammide?

L'acrilammide è un composto mutageno e cancerogeno che intacca il DNA, la cui tossicità si manifesta essenzialmente a livello dell'apparato riproduttivo e del sistema nervoso sia centrale che periferico (può causare polineuropatia). L'acrilammide si forma durante la cottura dell'alimento ad elevate temperature (grigliatura, frittura, ma anche al forno) in seguito alle cosiddette "reazioni di Maillard", complesse reazioni chimiche che avvengono tra alcuni zuccheri e amminoacidi (in particolare l'asparagina). L'acrilammide, oltre che nelle patatine, è bene sottolinearlo, si forma anche in seguito alla cottura di altri alimenti, specie amidacei come pane, biscotti, dolci e fette biscottate (buona norma è quella di scartare sempre le parti bruciacchiate) e anche nel caffè.

Lo studio in questione si è soffermato su 6 noti marchi di patatine fritte in busta che troviamo normalmente in vendita presso i nostri supermercati. I risultati sono realmente allarmanti e impongono la ridefinizione dei valori limite, attualmente non regolamentati dalla normativa Europea. Tuttavia come si legge in una nota dello studio: "Esistono delle linee guida dell’EFSA che indicano dei parametri ben chiari da rispettare e che quindi sarebbe consigliato non superare (1000 mcg/Kg)".

Ma vediamo quali sono le patatine fritte in busta più sicure e quali prodotti meritano il bollino rosso, tra quelli analizzati.

I marchi di patatine fritte in busta bocciati e quelli promossi dallo studio ABR

In attesa che si facciano ulteriori indagini e che si legiferi su qualcosa di forse sottovalutato, ma estremamente importante per la salute, specie per quella dei nostri bambini, vediamo quali sono i marchi incriminati e quelli che possono essere consumati in sicurezza.

Marchi con livelli di acrilammide eccessivi:

  • Amica Chips Eldorada;
  • Crocchias classiche terranica;
  • Carrefour classiche.

Marchi più sicuri, promossi dallo studio ABR:

  • Lays classiche senza glutine,
  • San Carlo 1936
  • Patasnack classica senza glutine