Il diabete di tipo 2 o mellito è una condizione ben nota dovuta a tutta una serie di "fattori di rischio": familiarità, sovrappeso, ipertensione arteriosa, valori elevati di colesterolo e trigliceridi nel sangue, cattiva alimentazione, sedentarietà, fumo, etc... Tuttavia prima dello sviluppo del diabete vero e proprio esiste una fase ancora reversibile denominata pre-diabete, in cui è possibile già notare un anomalo innalzamento del glucosio nel sangue dopo i pasti. È stato scoperto che alcune persone più di altre assorbono il glucosio come dei veri e propri "aspirapolveri".
La ricerca è stata capitanata dal Dott Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia e professore di Medicina interna presso l'Università Magna Graecia di catanzaro. I risultati li troviamo pubblicati sul 'Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism',
Perché c'è chi è come un "aspirapolvere" di glucosio?
In passato lo stesso gruppo di scienziati aveva verificato che le persone non ancora diabetiche, che però presentavano una glicemia superiore a 155 mg/dl alla prima ora della curva da carico di glucosio, avessero un rischio superiore del 400% di sviluppare il diabete entro 5 anni, rispetto a chi mostrava valori inferiori a questa soglia. Ma perché ciò avvenisse restava un mistero.
Come spiega lo stesso Dott Sesti l’assorbimento intestinale del glucosio che introduciamo con la dieta avviene principalmente nella prima porzione dell’intestino, ovvero il duodeno. Qui il glucosio attraversa la parete intestinale per raggiungere il torrente circolatorio, grazie ad uno speciale trasportatore denominato l'Sglt-1.
Come verificato durante gli studi clinici su 54 pazienti, grazie a biopsie sul duodeno e controlli sulla curva da carico orale di 75 g di glucosio, sia i diabetici che le persone in fase di pre-diabete, mostravano un'aumentata attività degli Sglt-1.
Dalle mele nuovi farmaci che bloccano Sglt-1
Ma c'è una buona notizia. È attualmente in fase sperimentale lo studio di nuovi farmaci a base di composti fenolici presenti nelle mele.
I composti fenolici delle mele hanno una doppia azione inibitoria che interferisce sia sui trasportatori Sglt-1 che su quelli Sglt-2 presenti a livello renale. Certamente l'intervento su alcuni dei fattori di rischio, come il seguire una Corretta alimentazione e praticare regolare attività fisica, per mantenere il giusto peso corporeo, scongiureranno o ritarderanno l'insorgenza del diabete 2 vero e proprio allontanando le gravi conseguenze dell'iperglicemia (danni a livello del sistema cardio-vascolare, alle piccole arterie della retina, dei reni, dei nervi). Ma il lavoro del Dott. Sesti e colleghi è molto prezioso e verterà sullo studio di nuove possibili strategie terapeutiche, contro quella che è una delle più diffuse "malattie del benessere".