Tumore al seno. Inquieta anche quando si guarisce, perché intacca l'aspetto fisico e l'identità femminile. Ma per fortuna la chirurgia estetica contribuisce a risolvere e dissolvere una menomazione che nel passato mortificava la donna nel sentirsi tale. Difficile mettere insieme due termini che non sembrano c'entrare nulla l'uno con l'altro come tumore e bellezza. Eppure il big killer delle donne, il cancro al seno, va affrontato anche con un taglio diverso: quello dell'estetica. Non perché sia finita l'emergenza vita (di tumore al seno ogni anno si ammalano in Italia 50 mila donne, vale a dire che una su otto svilupperà questa malattia), ma perché questa, rispetto alle altre forme di tumore, ha un'aggravante: si pensa che fa diventare brutta, mutilata, sfregiata nella parte più emblematicamente femminile.

Se a mostrare una cicatrice fosse la pancia, o la gamba, poco male. Ma il seno è diverso: il seno è la donna stessa... Non bisogna avere sensi di colpa mettendo in primo piano anche il lato estetico, la cicatrice è lì e con essa anche la rabbia di entrare in sala operatoria integra ed uscirne con il petto completamente svuotato.

Quell'arma in più

L'idea che un'attività fisica regolare possa diminuire il rischio di tumore al seno è suffragata da numerosi studi scientifici che hanno in effetti evidenziato un rischio più basso per le donne dallo stile di vita più attivo. Un esercizio fisico piuttosto intenso praticato fin dalla giovinezza, con almeno tre sedute settimanali di sport come la corsa, il ciclismo o l'aerobica.

sembra addirittura dimezzare le probabilità. La ragione non é chiara, ma quasi sicuramente entra in gioco una modulazione a livello ormonale: ed è noto che il tumore del seno è influenzato dai flussi di ormoni. Chi fa sport tende poi a eliminare il sovrappeso, sicuro fattore di rischio per diversi tipi di cancro, seno compreso.

Sentirsi pienamente femmine

Belle e mamme anche dopo l'operazione. Nel nostro Paese lo standard chirurgico è molto buono: nei centri di eccellenza più dell'80 per cento degli interventi si fa con la quadrantectomia, che prevede l'asportazione soltanto di un lembo della mammella, cioè del nodulo e di un po' di tessuto sano circostante.

Ma anche negli altri centri meno all'avanguardia le cose vanno bene. La quadrantectomia è stata messa a punto dal professor Umberto Veronesi e la sua efficacia è stata dimostrata da numerose ricerche.

I vantaggi della quadrantectomia

Nel 1973 partì la sperimentazione su 700 donne affette da cancro al seno e su metà di esse, dopo aver asportato il tumore con la quadrantectomia seguita da sei settimane di radioterapia, si era ottenuta la stessa efficacia della mastectomia radicale nell'eradicare i tumori del seno in stadio precoce. Se il cancro è in uno stadio più avanzato, invece, si cerca di ridurlo con la chemioterapia e poi si procede all'intervento conservativo che, in quanto tale, non mira soltanto a mantenere quanto più tessuto mammario possibile, ma anche a mantenerlo bello.

Quando si taglia il quadrante intorno al tumore, poi si riavviciniamo con cura i vari tessuti, applicando punti interni riassorbibili. In questo modo si cerca di evitare che rimanga un buco e che il volume della mammella cambi. Le suture sono intradermiche e vengono fatte nelle zone più nascoste: spesso la cicatrice è una linea leggera che, con il tempo, diventa sempre meno visibile.

A volte, però, è necessario intervenire in maniera radicale, asportando l'intera ghiandola. Succede quando il tumore è particolarmente aggressivo, oppure quando a richiederlo è la paziente stessa, perché non è contenta del risultato dell'intervento precedente. Per la ricostruzione si usano le classiche protesi, ma anche tessuti prelevati da altre zone del corpo.

Lo scopo è quello di ottenere il migliore risultato possibile in termini estetici, in modo da influire positivamente sulla psiche e sul morale delle donne. Una buona qualità di vita e una maggiore serenità permettono di aderire con più motivazione alle cure. Ed è questo che conta per i medici, se il tono dell'umore è basso e se la paziente è depressa, è difficile proseguire con i controlli e con le terapie. Le difese immunitarie si abbassano e si verificano maggiori rischi legati agli effetti collaterali e alle ricadute. Insomma, la conservazione della bellezza, da argomento futile e leggero, nel caso del tumore del seno si può trasformare in un'arma in più contro la malattia.

Le buone regole

Ecco i punti cardine della prevenzione contro il tumore del seno secondo l'Airc, ai quali va aggiunta una particolare attenzione per l'attività fisica.

  • Non fumate: sembra che la nicotina influisca sulla produzione di estrogeni, che facilitano la crescita delle cellule tumorali.
  • Tenete sotto controllo l'obesità: Il grasso è un fattore di rischio importante.
  • Evitate di bere alcolici: l'alcol facilita la produzione di alcuni fattori di crescita delle cellule maligne.
  • Cercate di allattare al seno il più a lungo possibile. Sembra che svolga un ruolo protettivo contro i tumori.
  • Eseguite l'autopalpazione ogni mese, subito dopo la fine delle mestruazioni. Con i polpastrelli di Indice, anulare e medio stendete una crema sul seno. da sdraiate e in piedi, cercando noduli e rigonfiamenti che non avete mai sentito prima.
  • Dopo i 20 anni, fate ogni anno una visita senologica e un'ecografia al seno.
  • Dopo i 50 anni, la visita annuale va associata alla mammografia.