In questi ultimi anni, soprattutto in ambito oncologico ma non solo, vi sono state molte scoperte. Non sempre quanto scoperto dai ricercatori ha poi una immediata applicazione clinica, perché la strada che porta dal laboratorio al letto del paziente è sempre molto lunga. In particolare in tema di patologie oncologiche, importanti novità arrivano dal Centro di biotecnologie molecolari dell'università di Torino, dal gruppo di ricerca guidato da professore Emilio Hirsch. Nella cura delle donne affette da cancro al seno i farmaci più utilizzati sono i tassani, ovvero molecole che derivano dalle foglie dell'albero di tasso, che sono in grado di distruggere le cellule tumorali.
I ricercatori hanno scoperto una proteina che può essere utilizzata come marcatore, in modo da individuare con maggiore accuratezza le pazienti che possono rispondere meglio alla cura con i tassani. Nello specifico si tratta della proteina P13K-C2a. Questa proteina quindi potrebbe essere utilizzata come biomarcatore per permettere una cura maggiormente corrispondente al profilo del singolo paziente. Dalla ricerca guidata dal professore Emilio Hirsch è emerso infatti che le donne che presentano livelli più bassi di questa proteina risultano maggiormente sensibili all'azione dei tassani. Grazie a questa scoperta sarà possibile somministrare la dose esatta di tassani per ottenere la migliore efficacia delle terapie, ma anche diminuire gli effetti collaterali delle terapie stesse, in quanto è probabile che saranno sufficienti un minore numero di cicli per debellare questo tumore.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Cancer Cell. Inoltre lo studio è stato finanziato dall'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Ma quante donne ogni anno si ammalano di questa forma tumorale?
Tumore al seno: statistiche e cura
Ogni anno nel nostro paese vengono diagnosticati circa cinquantamila casi di tumore al seno, che causa la morte di un migliaio di donne solo in Piemonte.
Anche per il carcinoma alla mammella è fondamentale la tempestività delle cure. Questa patologia oncologica si deve al moltiplicarsi incontrollato di alcune cellule della ghiandola mammaria, che trasformandosi in cellule tumorali possono staccarsi dal tessuto che ne rappresenta la sede propria, per migrare in altri organi del corpo, dando luogo a metastasi.
Si diagnostica con la mammografia e l'ecografia mammaria. In caso di tumore al seno si interviene chirurgicamente per rimuovere i tessuti malati. Laddove è possibile si fa ricorso alla chirurgia conservativa, che consiste nell'asportazione di tutta la lesione, salvando però il seno. Si tratta di una tecnica nota come quadrantectomia, a cui deve far seguito una radioterapia che ha uno scopo protettivo nei confronti della restante ghiandola mammaria.
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