Dalla parola greca hypnos (sonno) nasce il termine ipnosi, spesso confuso con sonno o veglia, che sono cose completamente diverse, o peggio, con i celebri ‘giochi di prestigio ipnotici’. L’ipnosi non è né uno stato di dormi-veglia né un gioco ipnotico, ma alcuni principi che stanno alla base di questi hanno a che fare con l’ipnosi.

1- L’ipnosi è sonno o perdita di conoscenza

Una persona in trance ipnotica può sembrare a tutti gli effetti addormentata o priva di sensi, questo perché non reagisce agli stimoli esterni, ma teniamo presente che la reazione è assente solo all’esterno e il cervello umano in trance ipnotica percepisce ed elabora le informazioni come da sveglio.

Dagli elettroencefalogrammi degli studiosi che si occupano di questo tema, è risultato che le onde cerebrali (ad esempio Alpha e Theta) non hanno la frequenza che assumono in stato di sonno, dormiveglia, o meditazione.

2 - Si può non uscire più dallo stato ipnotico se non si viene risvegliati adeguatamente

Un cervello ipnotizzato è cosciente della situazione in cui si trova, poiché il processo di ipnosi, dalla prima fase all’ultima, (il risveglio) è inconsciamente sotto il controllo di questo. Se l’ipnotista non risveglia il paziente dalla trance, quest’ultimo si risveglierà da solo, nonostante la mancanza di sollecitazioni e l’appagamento o meno dell’esperienza.

3 - L’ipnotizzato diventa un automa dell’ipnotista

Il rapporto tra ipnotista e paziente in trance è di continua interazione, la psiche dell’operatore e quella del paziente sono quindi collegate, ma nessuno dei due esercita il controllo assoluto sulla mente dell’altro, tanto meno l’ipnotista, come si è soliti pensare. L’ipnotista inoltre, entra in una leggera fase di ipnosi mentre induce il paziente ad entrare in trance.

4 - L’ipnosi priva l’ipnotizzato dei propri principi morali

La mente di una persona in trance ipnotica non sarà mai controllata al 100% dall’operatore. Questa, esercita sempre inconsciamente il controllo sulle sue azioni e sui suoi discorsi (sì, è possibile parlare in trance ipnotica dopo un lungo allenamento). Tuttavia, gli organi di un individuo in stato di ipnosi sono completamente rilassati, comprese le corde vocali, perciò fare o dire qualsiasi cosa comporterebbe uno sforzo immane.

Il pensiero comune che durante un’ipnosi ci si possa far dire e fare ciò che all’ipnotista pare e piace è completamente falso!

5 - L’ipnotista deve essere dotato di poteri particolari

Ognuno è in grado di apprendere l’arte dell’ipnosi, così come tutte le altre tecniche che hanno a che fare con la Psicologia. L’ipnosi terapeutica è una terapia curativa ed efficiente in molti casi, naturalmente se il terapeuta è in grado di utilizzarla al meglio in base ai bisogni propri di ogni caso clinico.

6 - Per essere ipnotizzati bisogna avere una personalità debole

Per essere ipnotizzati velocemente ed efficacemente è necessario il contrario! Chi è maggiormente suggestionabile tiene più alto il grado di ‘allerta’ e fa più fatica ad entrare in trance, di chi, al contrario, riesce a mantenere una concentrazione più elevata e vuole entrare in trance.

Per essere ipnotizzati e lasciarsi trasportare dalla propria mente è necessaria la propria volontà.

7 - Solo un operatore esterno può indurre in uno stato ipnotico

Tutti almeno una volta hanno vissuto una trance ipnotica. L’ipnosi si sviluppa in diversi stati, dal più leggero al più profondo, e tra di questi, ovviamente quelli più leggeri, ci si arriva attraverso piccoli gesti di vita quotidiana. L’ipnosi dell’autista alla guida è un esempio: dopo tante ore che si sta alla guida il cervello tende a rispondere in modo corretto e sicuro agli eventi esterni, facendolo inconsciamente in maniera involontaria.

In molte situazioni simili, quando si entra in trance ipnotica, un flusso di coscienza esegue l’azione mentre un altro flusso si sta occupando di altro.

Per la coscienza dissociata può svilupparsi un’amnesia parziale o completa e il tutto avviene sempre inconsapevolmente.

Ci si può indurre autonomamente in trance ipnotica, dopo molti allenamenti, e spesso con l’aiuto di musica rilassante, come unico fulcro di concentrazione per l’individuo.

8 - L’ipnosi porta a galla traumi o ricordi indesiderati

L’intento dell’ipnosi non è assolutamente quello di far riemergere situazioni spiacevoli che possono far star male il paziente, ma è fisiologico che durante la seduta possono riaffiorare ricordi ed emozioni trattenute dentro per tanto tempo, e sotto l’effetto introspettivo di una tecnica simile non sono rari pianti o sfoghi liberatori da parte dei pazienti. Lo stesso meccanismo avviene con la visione di un film particolarmente commovente, che associa determinati elementi a vissuti che hanno segnato profondamente l’individuo.