Per quanto l'influenza non abbia ancora raggiunto ancora il suo picco massimo che, in ogni caso, si prevede per questa settimana, stando agli ultimi dati disponibili sembra che sia più diffusa rispetto alla scorsa stagione. La conferma arriva da Caterina Rizzo, epidemiologa dell'Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea come nell'ultima settimana di dicembre si sono verificati 11 casi su 1000 abitanti, mentre nella scorsa settimana se ne sono registrati 13,5. Considerando che il picco più alto è stato rilevato nella stagione 2004-05 con 15 casi su 1000, i dati attuali testimoniano che ci troviamo già ad un livello alto di diffusione del virus influenzale.
Ma chi sono i soggetti più colpiti dal virus?
Epidemia influenzale: i soggetti più vulnerabili
I soggetti che risultano maggiormente vulnerabili al virus influenzale sono gli anziani e i bambini. Questi ultimi fungono come una sorta di vettori perché trasmettono il virus anche ai genitori. A seguire gli anziani con una età superiore ai 65 anni ai quali si raccomanda il vaccino. Ed in effetti nel caso degli anziani a far temere più che il virus in sè, sono le complicazioni che può comportare in presenza di altre patologie a carattere cronico. Ma come è possibile riconoscere l'influenza?
Influenza: come riconoscerla
E' importante distinguere l'influenza vera e propria dalle sindromi influenzali che possono colpirci in questo periodo che in genere producono sintomi più blandi.
Nel caso di virus influenzale si manifestano almeno tre sintomi specifici: febbre elevata che insorge bruscamente, dolori muscolari e mal di gola o in ogni caso problemi alle vie respiratorie.
Influenza: come curarla
Nel caso in cui ci siamo beccati l'influenza dobbiamo considerare che è causata da un virus per cui non esiste un trattamento specifico.
Gli antibiotici vanno utilizzati esclusivamente nel caso in cui all'influenza si sovrapponga una infezione batterica. Per fronteggiarla nel migliore dei modi e quindi facilitare una rapida ripresa è importante rimanere a riposo e al caldo, bere molto per mantenere idratato l'organismo dopo la perdita di liquidi derivanti dalla febbre.
E' possibile anche utilizzare gli antinfiammatori per ridurre la sintomatologia dolorosa e gli antipiretici per diminuire la febbre. Nel caso in cui però la febbre persiste da oltre tre giorni allora in questo caso è bene chiamare il medico che saprà indicarvi la terapia più appropriata.