Un uomo originario di Napoli e affetto da una malattia vascolare relativamente rara, la dissezione o disseccazione aortica, è stato operato, con successo, al Maria Pia Hospital di Torino utilizzando un'innovativa tecnica chirurgica cosiddetta, bloodless, cioè senza sangue. Questo, oltre a salvare la vita dell'uomo, ha permesso di affinare l'utilizzo di questa nuova metodologia e, soprattutto, rispettare le profonde convinzioni religiose del paziente. Costui, infatti, è Testimone di Geova. Ma perché i Testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni?

Cos'è la dissezione aortica? Quale nuova tecnica è stata utilizzata in questo caso? E quali prospettive apre per tutti i malati cardiovascolari?

I Testimoni di Geova e il Sangue

In effetti, i Testimoni di Geova hanno sempre rappresentato una sfida per la comunità medico - scientifica a causa del loro rifiuto di accettare trasfusioni di sangue. Ma perché queste persone assumono una tale posizione? Se ci si prende il tempo per parlare con uno di loro, e non è difficile visto che regolarmente vengono a bussare alla nostra porta, vi sentirete spiegare che, come insegnato dalla Bibbia, che per loro include sia il cosiddetto Vecchio che il Nuovo Testamento, hanno un profondo rispetto per la vita come dono del Creatore.

Ma nello stesso tempo desiderano ubbidire a ciò che la Bibbia insegna. I Testimoni, infatti, considerano la Bibbia l'Ispirata Parola di Dio, e questa nel libro degli Atti degli Apostoli al capitolo 15 versetti 28 e 29 comanda di astenersi dal sangue. Per i Testimoni questo significa evitare di introdurlo nell'organismo sia attraverso l'alimentazione che in altro modo, ad esempio trasfondendolo.

D'altra parte, questo loro rifiuto, motivato fondamentalmente dalla loro fede, ha spinto la comunità scientifica a sviluppare tutta una serie di metodologie di intervento note come chirurgia senza sangue. Questo nuovo approccio terapeutico ha compiuto i primi passi, inizialmente, negli Stati Uniti dove la comunità dei Testimoni di Geova è molto numerosa, superando il milione di aderenti.

Ma si è poi esteso in tutto il mondo come testimonia il caso dell'uomo sessantaduenne di Napoli. Tanto più che i Testimoni per coadiuvare le varie equipe mediche da più di 20 anni hanno istituito all'interno dei presidi ospedalieri che rispettano le loro convinzioni dei Comitati di Assistenza Sanitaria, composti da Testimoni adeguatamente qualificati che forniscono assistenza, anche psicologica, ai malati e alle equipe chirurgiche nella ricerca di informazioni aggiornate sulle ultime tecniche bloodless disponibili.

Il caso del paziente napoletano

Venendo al caso specifico, l'uomo era affetto da dissezione aortica. Si tratta, in effetti di una malattia vascolare relativamente rara che, se non viene trattata in modalità di chirurgia d'urgenza presenta una mortalità estremamente elevata.

Può, inoltre, presentarsi sia nel tratto ascendente che in quello discendente della principale arteria del nostro corpo. La sintomatologia è caratterizzata da forte dolore, simile ad un infarto, che può indurre uno stato di shock fino a giungere, con l'estendersi della disseccazione al vero e proprio infarto.

Il caso del signore napoletano, poi, era particolare in quanto, come spiega Sebastiano Marra, Direttore del Dipartimento Vascolare dell'ospedale torinese, era stato il primo paziente con dissezione aortica ad essere trasportato in elicottero da Napoli a Torino e, sopratutto, con un livello di emoglobina estremamente basso. Si trattava, in effetti, di un caso particolarmente raro. Al mondo, infatti, erano stati accertati solo altri 7 casi simili.

Per questo si è deciso di utilizzare la nuova tecnica.

L'intervento durato 5 ore ha coinvolto 5 cardiochirurghi diversi e permesso di sviluppare ulteriormente una prassi, utili a tutti i pazienti sia Testimoni che non, volta a ridurre al minimo le perdite ematiche. Ma nello stesso tempo volta al recupero rapido del paziente, che ora sta bene e che potrà presto tornare ad una vita normale.