Un giorno non molto lontano si potranno scoprire precocemente diversi tipi di tumori grazie ad una biopsia liquida 'ematica', ovvero con un prelievo di sangue potranno essere segnalate alterazioni di proteine che sono usualmente collegate al cancro. Recentemente sono stati presentati diversi progetti su questo tipo di tecnica, ma una in particolare sembra essere molto efficace perchè riesce a rilevare la malattia nei suoi stadi iniziali. Le biopsie liquide sono state oggetto di ricerca ultimamente proprio per la loro semplicità di attuazione e per la bassa invasività per il paziente.

Lo screening permette di controllare direttamente le proteine mutate, prodotte dalle sequenze di DNA trasformatesi nelle cellule cancerose. Ogni tipo di tumore ha le sue proteine associate, dette 'aberranti' che circolano libere nel sangue e quindi sono possibili da rilevare immediatamente.

I nuovi traguardi

L'ultima ricerca in ordine cronologico ha presentato i risultati qualche giorno fa sulla rivista 'Science' e si è dimostrata diversa dalle precedenti per la sua capacità di individuare ben 8 tipologie di cancro; il test è stato 'provato' su un campione di pazienti a cui era stato già diagnosticata la malattia, ed è stato capace di rilevarla nel 70% dei casi.

Il test mira ad essere anche di semplice attuazione e di basso costo rispetto alle precendenti biopsie liquide che impiegavano sequenziamenti intensivi con costi elevati.

Il nuovo test è stato condotto dall'oncologo Papadopoulos del centro Johns Hopkins di Baltimora, che si occupa della ricerca sul cancro. Lo scopo del ricercatore e del suo staff è stato quello di 'scovare' il cancro nelle primissime fasi iniziali, in cui è più facile trattarlo e ci sono percentuali altissime d succsso. La difficoltà risiede nel fatto che il tumore molto ristretto e in fase iniziale liberano solo minme tracce di DNA, mentre i tumori avanzati rilasciano numerose cellule aberranti in circolo.

C'è anche il problema dei falsi positivi, che purtropo sono da contemplare, ma che possono causare stress o trattamenti dannosi ad individui sani, e più il test viene reso sensibile per individuare tracce minime di proteine cancerose più possono verificarsi i falsi.

Il CancerSEEK

Il nome del nuovo test è CancerSEEK ed è capace di vagliare i livelli ematici di 8 proteine e le mutazioni di16 geni.

I ricercatori l'hanno provato su un campione di malati di cancro di tipo ovarico, epatico, gastrico, pancreatico,esofageo, polmonare e di tumore al seno o colon-retto, escludendo pazienti in cui la malattia si fosse diffusa in altre regioni del corpo. Il test si è rivelato maggiormente efficace per alcuni tipi di tumori come quello ovarico, che viene rilevato nel 98% dei casi. Mentre il cancro al seno è stato diagnosticato, in fase precoce, solo nel 33% dei test. CancerSEEK è capace di scovare l'organo bersaglio del cancro iniziale o in stadio I nel 63% dei casi mentre il cancro in fase avanzata, cioè in stadio III, viene rilevato 78 volte su 100. Sono comunque 'grandi numeri' che giustificano la prosecuzione della ricerca e l'inizio di ulteriori studi.

Ora si dovrà infatti acceratre se il CancerSEEK possa segnalare tumori non ancora diagnosticati, e se possa entrare in conflitto con proteine 'diverse' codificate da altri tipi di malattie infiammatorie o autoimmuni.