In tema di dieta, è sempre doveroso premettere che prima di intraprendere un determinato percorso dietetico, quale che sia, è importante sottoporsi a una visita dal proprio medico curante in modo che possa valutare le condizioni generali di salute. Ma anche se si è in buone condizioni fisiche dobbiamo tenere conto che alcune diete possono essere seguite solo per un tempo determinato e che comunque potrebbero comportare dei rischi per la salute.

Dieta crash: i risultati

E' questo il caso della dieta crash, un particolare tipo di regime alimentare che, come indica il nome che possiamo tradurre con 'dieta schianto', è piuttosto estremo.

Ciò che caratterizza questa dieta è il ricorso a pasti sostitutivi: ovvero a barrette o bevande. Stando a uno studio condotto dall'Università di Oxford questo tipo di regime alimentare ipocalorico può mettere a rischio la salute del cuore.

I ricercatori hanno preso in esame 21 persone obese che per la durata di otto settimane hanno seguito un regime dietetico basato tra le 600 e le 800 chilocalorie. I ricercatori utilizzando un esame specifico, in particolare la risonanza magnetica, hanno potuto monitorare la distribuzione del grasso sia a livello epatico, addominale e cardiaco. Tutti i pazienti sono stati controllati in tre diversi momenti: prima di intraprendere questo tipo di dieta, dopo la prima settimana e alla conclusione dello studio.

Effettivamente la dieta ha avuto un impatto notevole sui 21 pazienti. In tutti infatti è stata evidenziata una riduzione della massa grassa.

Dieta crash: sconsigliata a chi soffre di cuore

In particolare trascorsi già solo 7 giorni sia il grasso viscerale che quello epatico, ma soprattutto quello corporeo è diminuito da un minimo 6% a un massimo del 42%.

Oltre a ciò si è verificata anche una migliore risposta dell'organismo per quanto riguarda l'assorbimento degli zuccheri nel sangue e sono anche migliorati i livelli del colesterolo, dei trigliceridi e della pressione sanguigna. Tuttavia a fronte di questi benefici è risultato anche un dimezzamento della componente di grasso che avvolge e quindi protegge il muscolo cardiaco.

Ciò determina una riduzione della funzionalità cardiaca, in quanto il cuore diminuisce la sua capacità di pompare il sangue in tutto l'organismo attraverso le arterie.

Si è trattato di effetti transitori, in quanto il controllo effettuato dopo otto settimane ha evidenziato che la funzionalità cardiaca è migliorata, ma le performance sono risultate ancora inferiori rispetto a quelle effettuate prima dell'inizio di questa dieta. Insomma il regime crash può ritenersi efficace per quanto riguarda la perdita di peso, ma va decisamente sconsigliato a chi soffre di patologie cardiache.