Quando si era piccoli, la mamma raccomandava sempre di non dire parolacce, perché era da maleducati, specie per le femmine. Imprecare, ovviamente, non fa fare una bella figura. Ci sono delle situazioni, però, in cui si è possibile dire parolacce e sembra che farlo, poi, faccia pure bene alla Salute! E questo non lo dice la mamma, ma la Psicologia. Le ricerche condotte hanno dimostrato che i turpiloqui producono benefici sia fisici che psichici. Certo, continueremo ad apparire come maleducati, ma almeno potremo usare la scusa di “starlo facendo per il nostro bene”.
Imprecare aiuta a sopportare il dolore e la fatica
A tutti è successo, almeno una volta nella vita, di sbattere per sbaglio da qualche parte e di iniziare a snocciolare una serie di parole che definirle “francesismi” è pure poco. Eppure, dopo aver imprecato, la botta presa sembra fare meno male. Una ricerca condotta in Gran Bretagna ha cercato di spiegare questo fenomeno. Protagonista è l’amigdala, che fa parte del sistema limbico e che è coinvolta nelle emozioni.
La risposta emotiva, soprattutto aggressiva, attivata dall’uso delle parolacce fa sì che queste producano un effetto analgesico; si secerne più adrenalina e il cuore batte più forte e questo permette di resistere maggiormente alla sofferenza.
In più oltre che alleviare il dolore, imprecare ci difende anche da questo. Quanti lividi e quante ferite fa risparmiare nel ricorrere alle parolacce, piuttosto che alla violenza fisica?
Sempre in Gran Bretagna è stata condotta un’altra ricerca, questa volta riguardante il nesso tra turpiloqui e fatica. Lo studio consisteva in due prove, una per gruppo: pedalare per trenta secondi e stringere una mano.
Ai partecipanti veniva chiesto di ripetere o una parola volgare o una parola neutra. L’esito ha dimostrato come l’aver detto parolacce avesse migliorato la performance e aumentato la forza.
Certo, si parla sempre di percentuali che si aggirano attorno al quattro e otto per cento. Perché succeda, però, ancora non è chiaro. Se però non si può avere una vera e propria spiegazione biologica, se ne può avere una psicologica.
Quando una persona conduce un esercizio in silenzio, infatti, si concentra solo sulla fatica che prova, sentendola ancora di più. Se invece dice parolacce, riesce a focalizzarsi su altro e, di conseguenza, a distrarsi dallo sforzo che sta compiendo.
Imprecare aiuta a sembrare onesti e ad aumentare l’autostima
L’imprecazione è un’esternazione spontanea ed è questa sua spontaneità a far sembrare più sincero chi la usa. Infatti, chi impreca (sempre in contesti opportuni) si mostra senza barriere, schietto e diretto. Non ha paura di “uscire dagli schemi” per dire quello che davvero pensa. E alla gente questo piace, sempre se si resta nei limiti della civiltà. Allora la persona che, usando una parolaccia, non solo appare sincera, ma attira anche la simpatia degli altri, si sentirà meglio con sé stessa, perché avrà l’impressione di essere maggiormente apprezzato per quella che è.
Questo, però, quando si parla di contesi appropriati.
Ma cosa succede se uno impreca quando non dovrebbe? Sorprendentemente, una situazione del genere potrebbe incrementare l’autostima. Infatti, la persona che lo fa può vedere il suo turpiloquio come una “rivoluzione” e può sentire di avere avuto il coraggio di essersi “allontanato” dalla massa e di essere riuscito ad esprimere la sua opinione. Insomma, si sente come se avesse spezzato una catena, come non avesse avuto paura di mostrare se stesso.
Un altro aspetto, forse più sottile, che si può collegare all’autostima, è l’effetto che le parolacce hanno su chi le ascolta. Se pure ormai rientrano nel vocabolario quotidiano, queste parolacce rimangono sempre delle parole che “non si devono dire”.
Questo alone di proibito fa sì che, in un discorso, queste risaltino maggiormente, catturando l’attenzione dell’ascoltatore e portandolo a sentire con più concentrazione. Ora chi parla e vede la reazione suscitata, non può che sentirsi meglio. Chi fa un discorso, infatti, si sente gratificato quando sa di venire ascoltato.
Imprecare aiuta a far diminuire lo stress
Non è certamente necessario l’aiuto di uno psicologo per chiarire e comprendere questo punto. Tutti potranno concordare sul fatto che quando si impreca, si dà libero sfogo alla rabbia, alle delusioni, alle insoddisfazioni etc. In poche parole, ci si libera. Tutto il corpo viene interessato da questa esternazione rabbiosa, infatti si gesticola e ci si agita, ottenendo così un vero e proprio svuotamento interiore.
Questo perché inalberarsi senza ricorrere all’uso di parolacce è comunque una forma di controllo che impedisce allo stress di scaricarsi del tutto. Solo imprecando, quindi, questo si allevia.
Chi è volgare è anche più ignorante?
Spesso si tende a vedere come ignorante chi risuona più volgare. Questo perché le mamme, sempre loro, dicevano ai figlioletti (per convincerli) che le parolacce sono per le persone rozze e non per quelle acculturate e perbene. Ma è davvero così?
Una ricerca dimostra esattamente l’opposto. È stato chiesto a un campione quarantatré persone, maschi e femmine, di dire tutte le parolacce che venivano loro in mente in un arco di tempo di sessanta secondi. Come seconda prova, invece, dovevano elencare quanti più animali conoscevano, sempre in sessanta secondi.
I risultati hanno mostrato che quelli che avevano detto più parolacce nel primo test erano anche quelli che possedevano un lessico più ampio. Sicuro è che si imprecava fin dai tempi della preistoria, solo che, a differenza di ora, le parolacce degli uomini preistorici consistevano nei nominativi dei defunti.