Secondo quanto riportato da Influnet, il portale tenuto in costante aggiornamento dall'Istituto Superiore di Sanità, l'influenza sta per regredire del tutto. In effetti, nella sesta settimana del 2018 il livello di incidenza si è abbassato a soli 8,8 casi su 1000 pazienti esaminati. Dal 5 all'11 Febbraio sono stati registrati all'incirca 540mila persone affette dall'influenzavirus A sottotipo H3N2, nonché dal ceppo influenzale che ha interessato quest'ultimo periodo. Tutto ciò lascia dunque pensare che presto la situazione legata alla diffusione del virus possa sanarsi del tutto.

Alle porte della conclusione dell'epidemia, l'ISS ha reso noti i dati facendo notare quanto l'influenza abbia causato disagi e soprattutto morti. Intanto, sono state avviate le sperimentazioni per un nuovo ed innovativo farmaco.

Il bollettino di guerra dell'influenza 2018

Dopo circa 6 mesi, finalmente sembrerebbe che l'influenza stia ufficialmente per scomparire. Ovviamente il virus non si estinguerà del tutto, ma continuerà a circolare: differente invece sarà il livello di incidenza, nettamente inferiore rispetto a quello registrato all'inizio dell'epidemia. Secondo quanto diffuso dall'Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati dei dati che hanno fatto emergere una situazione medica critica, le cui statistiche possono essere assimilate ad un vero e proprio bollettino di guerra: dal mese di settembre 2017, ossia dall'inizio della diffusione del virus, fino ad oggi sono stati registrati quasi 7 milioni di casi, alcuni dei quali hanno subito complicanze gravi.

Di queste persone, ben 112 sono decedute e 588 sono state ricoverate in terapia intensiva. I maggiormente colpiti sono state le donne in gravidanza, di cui due sono morte, i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni e anche gli over 65. Questi ultimi, a differenza delle altre due categorie demografiche, sono risultati maggiormente protetti dal virus in quanto è stato inaspettatamente alto il livello di vaccinazione: per questo motivo, il tasso di mortalità degli anziani legato all'influenza si è ridotto notevolmente.

I dati diffusi dall'ISS hanno messo dunque in risalto una gravità piuttosto alta della diffusione del male stagionale, addirittura la più elevata di quelle riscontrate nell'ultimo decennio. Una situazione simile, infatti, si verificò con la pandemia dell'inverno del 2004-2005. Dei ceppi influenzali che sono circolati negli ultimi mesi, quello dell'H1N1 è stato il più pericoloso in quanto va ad aggravare notevolmente la condizione clinica di coloro i quali già soffrono di patologie respiratorie.

In virtù di tutto ciò, Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha ricordato l'importanza della somministrazione del vaccino: anche se il trivalente non va a proteggere l'organismo da ogni singolo ceppo, comunque aiuta a prevenire eventuali complicanze.

Nel 2019 arriverà un nuovo farmaco contro l'influenza

Dal punto di vista farmacologico, il 2018 potrebbe rappresentare un anno particolarmente importante: affianco all'invenzione relativa al medicinale contro la cecità, il cui principio attivo fu scoperto da Rita Levi Montalcini, potrebbe presto giungere un altro ed innovativo farmaco contro l'influenza. Si tratta del baloxavir marboxil e, secondo quanto rivelato dai ricercatori giapponesi, sarebbe in grado di far guarire dall'influenza con una sola dose e nel giro di un giorno: decisamente diversa è infatti l'azione dei medicinali attualmente in commercio, per i quali sono molteplici le somministrazioni necessarie e soprattutto si devono attendere all'incirca 72 ore per riscontrare i primi segni di miglioramento.

Ciò sarebbe possibile in quanto si va ad innescare un meccanismo del tutto differente rispetto a quello tradizionale: l'obiettivo del baloxavir marboxil sarebbe quello di stroncare sul nascere l'azione del virus. In questo modo sia il ceppo dell'influenzavirus A che B possono essere combattuti con l'assunzione di una sola pillola super efficace. Il vantaggio però non riguarda solamente le tempistiche: si eviteranno anche i relativi contagi e soprattutto l'insorgenza di eventuali controindicazioni, dovute ad una somministrazione prolungata. Stando a quanto riportato dalla casa farmaceutica Shionogi, le autorizzazioni per il commercio arriveranno entro marzo, giungendo in Europa nel 2019.