L'organizzazione mondiale della sanità, l'Oms, l'ha chiamata Disease X e l'ha inserita, ufficialmente, nell'elenco dei patogeni più pericolosi del mondo per il 2018. Tanto più che sarebbe, attualmente, del tutto sconosciuta. Di conseguenza, ancora più pericolosa. Talmente micidiale da causare una vera e propria epidemia che condurrebbe alla morte milioni di persone letteralmente. Per gli esperti dell'organizzazione internazionale potrebbe essere molto più pericolosa anche di virus letali come ebola e zika. Cerchiamo, quindi, di capire le motivazioni che hanno spinto l'OMS a lanciare questo allarme preventivo e cosa, ognuno di noi, può fare per salvaguardare la salute propria e dei suoi cari.
I potenziali rischi di epidemia
È necessario precisare che periodicamente, uno speciale comitato dell'OMS, composto da virologi, infettivologi e batteriologi si riunisce per valutare il potenziale rischio epidemico, a livello mondiale, delle varie malattie conosciute. Viene, quindi, stilata una lista che include le prime otto malattie più pericolose. A titolo d'esempio, oltre ai già citati ebola e zika vi sarebbero, quest'anno, la Sars, la febbre di Larsa. A queste, da quest'anno gli esperti dell'OMS hanno inserito anche la Malattia X.
Il perché dell'allarme
Quello che ha spinto gli esperti dell'OMS ad inserire la Malattia X nella lista delle malattie più pericolose è il fatto che la ricerca scientifica e in particolare biotecnologica sta facendo passi da gigante negli ultimi tempi.
Quindi, potrebbe accadere che una mutazione genetica indotta non intenzionalmente possa portare allo sviluppo e alla rapida diffusione, a livello globale, della Malattia X. C'è anche chi chiama in causa i vari gruppi terroristici che potrebbero svolgere un ruolo cruciale in questo processo conformemente ai loro obiettivi di diffondere la paura a livello planetario.
Anche se, secondo gli esperti dell'OMS, perché una simile pandemia si verifichi non è strettamente indispensabile l'intervento di gruppi criminali o, addirittura, terroristici. Infatti, ormai il livello delle comunicazioni e dei contatti tra popolazioni differenti per cultura e norme igieniche fondamentali, come pure tra esseri umani ed animali, è arrivato ad un punto tale che, come fa notare la Consigliere Oms Marion Koopmans, è molto facile che emergano nuove patologie.
In definitiva, l'obiettivo che l'OMS vuole raggiungere con l'annuncio di questo inserimento è quello di indurre le varie autorità governative a rivedere i protocolli di sicurezza sanitaria in modo da colmare eventuali carenze. Infatti, il fattore principale, secondo l'organizzazione dell'Onu, alla base della diffusione di ogni epidemia sono sistemi sanitari inefficienti.