Focus sull'embolia polmonare per la Settima giornata nazionale per la lotta alla trombosi, che quest'anno ricorre mercoledì 18 aprile. Una ricorrenza finalizzata soprattutto a informare i cittadini e a fare il possibile nel campo della prevenzione delle malattie da trombosi. L'appuntamento è stato organizzato dall'Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari (ALT) che ha previsto una serie di iniziative. Queste ultime sono cominciate già da mercoledì scorso, 11 aprile. L'Associazione, infatti, ha avviato un sondaggio su Facebook per capire quanto ne sanno i cittadini sull'embolia polmonare.

Una malattia che può essere curata a patto, però, che sia intercettata in tempo utile.

I dati della malattia

Ogni anno in Italia una persona su cento viene colpita da embolia polmonare. Per le donne, invece, è la causa più probabile di morte dopo il parto. L'embolia è la conseguenza di trombosi venose gravi, che - qualora non vengano riconosciute - possono causare anche la morte. Su queste complesse materie mediche ALT vuole mettere in guardia la popolazione. L'invito è quello di informarsi per prevenire conseguenze che, in alcuni casi, possono davvero essere fatali.

L'intervento di ALT

Il presidente di ALT ha ribadito l'impegno a diffondere più conoscenze possibile su queste malattie. ALT, infatti, è in campo da 30 anni con tante iniziative.

Quella della Giornata nazionale per la lotta alla trombosi è un'iniziativa proposta da ALT per prima al mondo. Dopo qualche anno è arrivato anche il supporto dell'ISTH, (International Society for Thrombosis and Haemostasis), con l'istituzione del World Thrombosis Day. ISTH riunisce clinici e ricercatori che in tutto il mondo studiano e curano la trombosi.

Il World Thrombosis Day sarà celebrato nel prossimo mese di ottobre.Il presidente di ALT, infine, ha invitato a prendersi cura della propria Salute, sottolineando che questo tipo di patologie possono colpire chiunque. Non fanno sconti a nessuno, ma possono essere curate. L'invito è, quindi, quello di evitare i fattori di rischio, sottoporsi alle analisi del caso per verificare l'eventuale presenza di patologie, per affidarsi poi, nel caso fosse necessario, alle cure degli specialisti attenendosi alle terapie prescritte. Solo così dall'embolia polmonare si può guarire, come dalle altre malattie cardiovascolari da trombosi.