Il campo medico ha visto un enorme progresso nel miglioramento delle cure per diverse forme di cecità. Infatti proprio pochi giorni fa i ricercatori hanno riferito che un impianto retinico ha permesso a una donna di 69 anni con degenerazione maculare di raddoppiare il numero di lettere che poteva identificare su un grafico di visione. Questo tipo di impianto è caratterizzato da un singolo foglio di cellule epiteliali del pigmento retinico (RPE), derivate da cellule staminali embrionali umane.

Finora il campo della medicina rigenerativa ha capito come generare cellule RPE, ma sintetizzare altri tipi di cellule, come fotorecettori o altri neuroni della retina, sembra essere compito molto più arduo, come afferma anche Jean Bennet, professore di oftalmologia dell'università della Pennsylvania.

Tuttavia, i ricercatori hanno ideato altri tipi di tecnologie per il miglioramento della vista. Tutto ciò è quanto riportato dalla rivista The Scientist.

Come funziona la vista

Fra i cinque sensi, quello della vista è il più essenziale di tutti. È su ciò che vediamo che si basano i nostri movimenti e le nostre azioni coscienti, tanto che le parti del cervello riservate alla vista sono molto più estese rispetto a quelle dedicate agli altri sensi. Un’immagine per essere vista compie diversi giri, infatti, essa dopo essere entrata nell'occhio, si scompone in più parti, le quali vengono ricomposte quando arrivano nel cervello, dai neuroni.

L'occhio umano è formato da diverse parti: la cornea dove avviene la prima essa a fuoco dell'immagine, la pupilla permette l'entrata della luce, il cristallino: migliora la messa a fuoco, la retina: trasforma i segnali luminosi in segnali nervosi, il nervo ottico: trasmette al cervello gli impulsi nervosi generati dalla retina.

Ultime tecnologie per il miglioramento della vista

Impianti cellulari: questa tecnica si basa sull'innesto di cellule RPE create a partire da cellule staminali embrionali. L'esecuzione di questi tipi di impianti avviene effettuando un'incisione nella retina di un millimetro, dopodiché si va ad inserire le cellule apposite. Diversi pazienti trattati con questa cura hanno avuto miglioramenti visivi.

Terapia genica: per correggere specifici difetti genetici associati a disturbi della cecità, i ricercatori hanno ottenuto risultati sorprendenti. Luxturna, la terapia genica approvata dall'FDA lo scorso anno, corregge una mutazione riscontrata nell'amaurosi congenita di Leber (LCA), una forma ereditaria rara di cecità infantile, e altre forme di distrofia ereditaria della retina che ospitano una mutazione nel gene RPE65.

La proteina codificata dal gene è un enzima necessario alle cellule retiniche per generare pigmenti visivi. Questi disordini ereditari possono provocare la perdita totale della vista durante l'infanzia.

L'approccio optogenetico: punta a conferire sensibilità alla luce alle cellule retiniche che normalmente non hanno la capacità di percepire la luce, attraverso un vettore ricavato da alghe verdi, che viene "consegnato" alle cellule gangliari retiniche. La società Allergan sta ora testando l'approccio, sviluppato da Zhuo-Hua Pan, un ricercatore della visione alla Wayne State University, in uno studio iniziale per pazienti con retinite pigmentosa, in cui i pazienti perdono le cellule retiniche sensibili alla luce.