Dongguan (Cina). All'origine della cecità, che ha colpito una giovane cinese di ventidue anni, un'ostruzione dell'arteria retinica causata dall'aver giocato troppo con il proprio dispositivo mobile.

La ragazza, delle cui generalità è trapelato solo il nome Wu Xiaojing, mentre stava giocando con il suo smartphone al popolare King of Glory si sarebbe improvvisamente accorta che con il suo occhio destro non riusciva a vedere più nulla. Dando colpa alla stanchezza, è andata a dormire, ma al risveglio il giorno seguente la vista non era ancora ritornata.

Corsa in ospedale

Allarmata, ha avvisato i suoi genitori che l'hanno immediatamente accompagnata al Gangdong Sheng Hospital. Ricoverata nel reparto di oculistica, dopo diversi esami, i medici le hanno diagnosticato una gravissima condizione chiamata ostruzione dell'arteria retinica centrale. Questa condizione, normalmente, si verifica in pazienti anziani ma incredibilmente gli occhi di Wu, risultano affaticati in una modo impensabile a causa dello sforzo che ogni giorno affrontano per fissare il piccolo schermo del cellulare.

Ore e ore sul dispositivo

La giovane ha ammesso che passa molte ore davanti allo smartphone. Ha infatti raccontato che in una giornata, dopo essere rientrata a casa da lavoro, giocava senza interruzione per sette otto ore.

Wu, lavorando nel mondo della finanza, inoltre sottoponeva gli occhi già ad un grande sforzo fissando otto ore lo schermo del computer. I giorni liberi invece erano dedicati esclusivamente alla visione del piccolo schermo del cellulare. E' emerso inoltre che la ragazza dormiva pochissimo non permettendo agli occhi di recuperare.

Il consiglio degli esperti

I medici ricordano e raccomandano di fare sempre delle pause quando si usano cellulari o computer. Bisognerebbe distogliere lo sguardo e fissare un punto lontano in maniera da da rilassare la muscolatura degli occhi ed alleviare lo stress a cui sottoponiamo la vista fissando dispositivi elettronici per molti minuti.

La distanza minima da tenere è di 50-70 cm dagli occhi. La luminosità dello schermo dovrebbe essere di poco superiore a quella dell'ambiente circostante che preferibilmente dovrebbe essere poco luminoso e priva di riflessi.

Dipendenza da smartphone

I medici che hanno in cura Wu non escludono che la giovane sia affetta da Nomofobia, una forma di attaccamento psicologico al proprio dispositivo mobile. Il disturbo è in attesa di rientrare nel DSM ( manuale dei disordini mentali) e dal 2008 sono centinaia ogni anno i casi documentati. La speranza per la giovane di recuperare la vista non sono superiori al 25-30% ma di sicuro dopo questa terribile esperienza diminuiranno le ore passate a fissare lo schermo del suo smartphone.