"Un'importante scoperta che darà l'opportunità di programmare cure farmacologiche più mirate contro la schizofrenia."Questo è quanto affermato da Angelo Bifone, coordinatore del gruppo di ricerca del Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi in Italia.La ricerca ha permesso di conoscere le zone del cervello coinvolte durante la malattia mentale.

Cos'è la schizofrenia

La schizofrenia è una grave malattia mentale che comporta al malato un progressivo deterioramento mentale consistente in un distacco cognitivo con la realtà circostante. Il paziente affetto da schizofrenia non riesce a distinguere ciò che è reale con ciò che è irreale e non riesce a pensare in modo logico.Sebbene le cause della malattia non sono ancora note, si pensa che essa sia correlata a diversi fattori, anche ambientali, inerenti allo stile di vita di un individuo.

I primi sintomi che spesso compaiono sono un progressivo calo dell'acutezza mentale e la progressiva perdita della memoria. Alcuni lamentano allucinazioni o la comparsa di strane voci frutto della fantasia che il cervello però scambia per reali. Attualmente in Italia sono circa 250 000 le persone colpite dalla schizofrenia, 3 milioni e mezzo in Europa e quasi 25 milioni in tutto il mondo.

La scoperta italiana

La scoperta del Cncs (Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi dell'Istituto Italiano di Tecnologia) contraddice la teoria medica secondo cui i vari sintomi associati alla schizofrenia provenivano da un anomalo funzionamento della corteccia frontale, ovvero l'area del cervello che si occupa del linguaggio e della programmazione delle azioni motorie.

Lo studio è avvenuto confrontando 94 pazienti sani con 94 pazienti schizofrenici e, attraverso la risonanza magnetica, si è giunti alla conclusione che la corteccia frontale non viene in alcun modo alterata durante la malattia, ma che avvengono alterazioni della percezione iniziale del segnale che si riverberano sulle funzioni cognitive superiori, alterandole.

Questo -spiega la ricercatrice Cécile Bordier- ha permesso di capire in quale zone del cervello avviene il malfunzionamento che causa i sintomi della schizofrenia, malfunzionamento chiamato più precisamente frammentazione della connettività funzionale. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Neuroimage: Clinical, e porterà alla scoperta di nuove cure per questa devastante malattia.