È apparsa da poco la notizia, pubblicata su Science (una delle più prestigiose riviste in campo scientifico), della scoperta fatta dai ricercatori del Wellcome Trust/Cancer Research UK Gurdon Institute dell’Università di Cambridge, dove è emerso che nel nostro cervello sono situate delle cellule staminali in fase di quiescenza (il loro ciclo cellulare è bloccato a prima che avvenga la duplicazione del DNA), che sarebbero caratterizzate da un alto potenziale di riparazione.

Come funziona il nostro cervello

Il cervello è l'organo primario del sistema nervoso centrale, che ne determina il funzionamento.

Esso è in grado di controllare il pensiero, la memoria, il linguaggio, e il funzionamento di tutti gli organi presenti nel corpo. È caratterizzato da due tipi di cellule: cellule gliali e cellule nervose o neuroni. Le prime si occupano di sostenere e proteggere i neuroni. Le cellule nervose, invece, trasmettono le informazioni sotto forma di impulsi elettrici: essi comunicano fra loro attraverso lo scambio di sostanze chimiche, chiamate neurotrasmettitori; la comunicazione avviene perché ci sono dei siti di contatto funzionale, chiamati sinapsi.

Malattie che colpiscono il cervello

Le malattie neurologiche colpiscono il nostro sistema nervoso centrale. Fra quelle più conosciute c'è sicuramente l'Alzheimer.

Questa patologia è caratterizzata da una lenta ma progressiva azione degenerativa nei confronti delle cellule celebrali. Essa colpisce principalmente la zona reputata alle funzioni della memoria e delle funzioni mentali. Morbo di Parkinson: questo disturbo comporta la degenerazione di cellule cerebrali, situate nelle parte profonda del cervello, che vanno a compromettere le funzioni di equilibrio e di movimento.

Infine analizziamo l'ictus cerebrale; il danno cerebrale, in questo caso, è provocato perché avviene un arresto del flusso sanguigno al cervello. La mancanza di sangue al cervello avviene o perché vi è un ostacolo che blocca il flusso sanguigno stesso (ischemia), oppure perché vi è un'emorragia.

Cellule staminali 'dormienti' situate nel cervello

Uno degli scopi primari della ricerca rigenerativa è quella di riparare il cervello in maniera efficace in seguito a patologie neurologiche (trattate precedentemente) o traumi. L'obiettivo che ci si è posti è quello di andare a riparare il cervello senza intervento chirurgico, andando ad utilizzare le cellule staminali che risiedono nel cervello. Le cellule staminali hanno la capacità unica di produrre tutte le cellule nel cervello, ma si trovano normalmente in uno stato "dormiente" o di quiescenza. Essendo in questo stato non sono in grado di proliferare e produrre altre cellule. Pertanto, qualsiasi terapia rigenerativa per poter utilizzare queste cellule staminali deve essere mirata sul "risvegliarle" dalla stato di quiescenza.

Nello studio pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori dell'Università di Cambridge (Otsuki e Brand) riportano la scoperta nel cervello di un nuovo tipo di cellule staminali ("cellule staminali quiescenti G2") con un potenziale rigenerativo superiore rispetto a quelle identificate in precedenza. I ricercatori spiegano che il loro obiettivo è quello di far migliorare le capacità del nostro cervello nel riparare eventuali danni cerebrali. Gli autori dello studio hanno identificato un gene che regola queste "nuove" cellule staminali; questa scoperta è utile perché si potrebbero creare dei farmaci, secondo i ricercatori, che andando a mirare su questo gene, potrebbero risvegliare le cellule staminali quiescenti G2.

Inoltre, i ricercatori ritengono che queste tipo di cellule staminali possano essere presenti in altri organi, ed affermano che questa scoperta possa essere utile al fine di creare nuovi farmaci rigenerativi.