Un'intelligenza artificiale in grado di ascoltare sembrava un'utopia eppure i ricercatori del Mit (Massachusettes institute of technology) sono riusciti a riprodurre in essa la capacità umana di ascoltare. Ancora non riesce a comunicare come noi ma sa comprendere perfettamente i nostri discorsi e le nostre parole.

L'intelligenza artificiale e il deep learning

Alla base di questa sensazionale creazione c'è il deep learning, ovvero una tecnologia molto avanzata di apprendimento. I ricercatori hanno allenato questa tecnologia attraverso due compiti: il primo consiste nel capire alcune parole in un audio di pochissimi secondi, il secondo è quello di riconoscere una canzone sempre per mezzo di audio di brevissimi secondi.

Durante l'allenamento sono stati prodotti dei rumori per rendere i compiti ancora più complessi, proprio come se l'intelligenza artificiale si trovasse in un luogo particolarmente gremito di gente.

Dopo le continue ripetizioni degli audio l'intelligenza ha imparato ad ascoltare esattamente come un essere umano e a commettere gli stessi errori che può commettere quest'ultimo: la comprensione in effetti è risultata più ardua in un ambiente pieno di gente.

La ricerca è stata d'aiuto per capire meglio la corteccia uditiva degli essere umani: diverse aree del cervello sembrano rispondere a differenti tipi di informazioni ogni volta che arrivano.

Ora questo tipo di intelligenza umana sembra reale e darà avvio ad una rivoluzione per quanto riguarda l'interconnessione tra uomo e macchina.

Lo scopo principale di tutto ciò è rendere quanto più scorrevole e reale possibile la conversazione tra l'intelligenza artificiale e l'essere umano.

Come in 'Her'

Circa cinque anni fa usciva 'Her', un film ambientato in un futuro distopico nel quale i computer saranno in grado di apprendere ed elaborare le emozioni umane, grazie ad un'intelligenza artificiale di cui saranno provvisti.

Il film racconta della storia d'amore tra un uomo e questo sistema operativo dotato di un'intelligenza mai vista.

Il film non sembra andare troppo lontano dalla recente creazione e tratta del delicato tema del rapporto tra uomo e tecnologia, sempre più controverso. Un rapporto che sfocia in una sorta di alienazione sociale: l'uomo si sta chiudendo progressivamente nel virtuale, quasi abbandonando la vita reale. Una tecnologia che però non deve eccessivamente preoccupare dal momento che sembra ancora lontana anni-luce una realtà in cui le macchine prenderanno il sopravvento sugli esseri umani.