È noto che i vari stati interni emozionali e di eccitazione esercitano un’influenza importante sul modo che il nostro cervello ha di elaborare le informazioni e, di conseguenza, come vengono controllati tutti i nostri comportamenti. Una parte importante di questi stati interni è rappresentata dalla classe prodotta dall’esposizione a fattori di stress. I vari studi hanno evidenziato come in particolare lo stress cronico abbia delle ripercussioni molto profonde e durature sulla Salute mentale e fisica. Questo avviene a causa di stimoli troppo potenti, frequenti e prolungati che superano la resistenza dell’organismo e danno di conseguenza origine ad un processo patologico.

Lo stato di stress prende il nome di Chronic social isolation stress (SIS) ed è molto diffuso e dannoso negli esseri umani.

Cosa succede nel nostro cervello

La molecola che ha un ruolo principale in questi processi è un neuro-peptide chiamato Tac2/NkB. È stato scoperto come questo sia coinvolto nei processi di memoria della paura, da cui se ne è dedotto un possibile ruolo nell’apprendimento e nell’espressione della paura. Le ricerche condotte da David J. Anderson e il suo gruppo hanno portato poi alla luce un ruolo ancora più ampio e inaspettato di questa molecola nel SIS cronico.

È risultato come Tac2/NkB sia presente in modo drasticamente sovra-regolato nello stress cronico in tutto il cervello, e come regoli un cambiamento pervasivo dello stato cerebrale.

Questa molecola è prodotta dal gene Tac2 ed è espresso in diverse regioni del cervello, tutte implicate però nell’emozione e nel comportamento sociale. La sovra-regolazione è stata di conseguenza osservata in tutte le regioni del cervello in cui è espresso il gene, quali: nucleo del letto dorsale anteriore della stria terminale, nucleo centrale dell'amigdala, dell'ipotalamo dorso-mediale e della corteccia cingolata anteriore.

Quali sono le conseguenze sul comportamento

Lo stress cronico e di conseguenza l’accumulo di queste sostanze, influenza molteplici comportamenti attraverso delle azioni localizzate distribuite in più regioni del cervello. I dati mostrano, sia negli uomini che nei modelli animali, un notevole aumento dell’aggressività generalizzata e nei confronti di un intruso, risposte persistenti alle minacce e una diminuzione del tempo passato ad interagire con i propri simili.

Complessivamente si può affermare come lo stress cronico alteri le risposte comportamentali a un’ampia varietà di stimoli esterni.

Osanetant, una possibile cura

Durante gli studi è stato somministrato sistematicamente Osanetant, una molecola che agisce come antagonista di Nk3R e che è in grado di attraversare la barriera-ematoencefalica che protegge il cervello. Nk3R è un recettore a cui si lega la molecola NkB, bloccandolo è quindi possibile impedire che il neuropeptide svolga la sua funzione. Da questa somministrazione è risultata una forte diminuzione dell’aggressività e un’interruzione di tutti gli effetti comportamentali dello stress cronico.

L'isolamento sociale è noto per promuovere problemi di salute, sintomi psichiatrici clinici e aumento della mortalità negli esseri umani.

Sono stati testati diversi antagonisti di Nk3R in studi clinici come terapie per schizofrenia, disturbo bipolare e di panico. i farmaci erano ben tollerati, ma sono stati abbandonati a causa di mancanza di efficacia. L'effetto molto incisivo dell'osanetant suggerisce però che gli antagonisti dell'Nk3R possono essere presi nuovamente in considerazione come potenziali trattamenti per i disturbi dell'umore causati da lunghi periodi di isolamento sociale (o altri fattori di stress) negli esseri umani e negli animali.