Si può morire per la malsana abitudine di mangiarsi le unghie? Difficile rispondere di si, eppure c'è un fatto che lo racconta. Lo riporta il Mirror n ed avviene in Inghilterra, non molto lontano dal Liverpool. Sarà stato difficile anche per il diretto interessato immaginare di aver rischiato realmente la vita per un esercizio, per quanto discutibile, ormai consueto per la sua quotidianità e per quella di milioni di persone.

Cosa è accaduto?

Lui si chiama Luke Hanoman, ha ventotto anni, due figli e vive a Southport. Come tanti altri uomini e donne nei periodi in cui lo stress o la noia si fanno sentire pratica quello che non andrebbe fatto: si mangia le unghie e molto spesso va oltre, andando a rosicchiare la pelle che c'è attorno.Nulla di scandaloso, solo poco igienico.

La raccomandazione degli esperti è di evitare di farlo il più possibile, ma è ben noto come adulti e bambini fatichino a divincolarsi da quello che è un vero e proprio disturbo, oggetto persino di studi psicologici. Non molto tempo fa ha scoperto di avere la febbre. Nulla di particolarmente eclatante, se non fosse che nonostante le cure farmacologiche impiegate la temperatura non ne voleva sapere di scendere. In questi casi la cosa più saggia da fare è rivolgersi ad un ospedale ed è quello che lui ha scelto saggiamente di fare. Decisivo è stato il contributo della madre che lo ha invitato a non sottovalutare quanto stava accadendo, considerato che nonostante quanto dicesse il termometro Luke continuava ad andare al lavoro.

Una volta ricoverato e dopo un'accurata anamnesi, la diagnosi è arrivata soltanto dopo un'accurata ispezione medica. Osservando le mani i medici hanno potuto notare come fossero presenti delle vistose macchie rosse attorno alle unghie. Era esattamente la zona da cui spesso staccava la pellicina per soddisfare la sua abitudine che stava per portarlo alla morte.

Si, perché rosicchiare le unghie e tutto quello che c'era attorno aveva portato a una sentenza impietosa: aveva contratto la sepsi. Un'infezione in piena regola ed una patologia seria, soprattutto se non curata. Sarebbero bastati solo pochi giorni affinché quel problema diventasse così serio da minare la funzionalità di diversi organi di vitale importanza.

Sono serviti ben quattro giorni di terapia antibiotica per scongiurare qualsiasi problema e allontanare il pericolo. I dottori non hanno utilizzato mezzi termini per sottolineare come debba ritenersi una persona fortunata per essere ancora in vita.

Sepsi, onicofagia e dermofagia

Ogni anno, nei soli Stati Uniti, più di 1 milione e mezzo di persone scopre di essere affetto da sepsi. Di questi quasi trecentomila arrivano a morire. I sintomi iniziali sono generalmente rappresentati dal tremore, dalla febbre continua e dall'avvertire molto freddo. Per Luke sarebbe stato davvero difficile immaginare che mangiarsi le unghie sarebbe potuta essere una fonte di guai così importanti. Va, inoltre, sottolineato che esiste una sottile differenza tra onicofagia e dermofagia.

Nel primo caso si intende il comune disturbo di mangiarsi le unghie, nel secondo, invece, si vuol far intendere la caratteristica di andare oltre ed arrivare a rosicchiare anche le pellicine che ci sono attorno. In entrambi i casi sarebbe opportuno smettere di praticare quest'esercizio, considerati i rischi igienici che generano per la persona. Il caso limite di Luke insegna che si può addirittura arrivare a rischiare la vita.