È scattato l’allarme alimentare per alcune insalate miste provenienti dall'Italia a rischio contaminazione da salmonella enterica. Attraverso una nota del 5 giugno 2018 numero 2018 1545 l’agenzia europea ha lanciato l’allerta, sottolineando il possibile pericolo contaminazione al quale possono andare incontro i consumatori.

Insalata mista contaminata: di cosa si tratta

Sono in corso le indagini e i relativi ritiri della verdura messa sotto accusa dall’ente comunitario. Si tratterebbe, in particolare, di insalate miste provenienti dall’Italia che nella loro miscelazione contengono foglie di spinaci e batavia rossa-verde e che all’esame batteriologico sono risultate contaminate da salmonella enterica estremamente pericolosa per la Salute.

L’allarme è scattato in seguito alla segnalazione diffusa dal Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF). All’origine del problema ci sarebbe stata una segnalazione risalente allo scorso 8 maggio 2018. A tal proposito, il presidente Giovanni D'Agata dello ‘Sportello dei Diritti’, ha messo in evidenza il lungo lasso di tempo trascorso dalla segnalazione all’effettiva allerta alimentare comunicata dal RASFF. Tempi estremamente lunghi che hanno potuto permettere la diffusione delle verdure contaminate sicuramente in Germania ma anche sui mercati italiani. Notizie più dettagliate sui lotti incriminati, saranno comunicate, al più presto, dal Ministero della salute sul suo portale e, in particolare, sulla marca del prodotto interessato all’allerta nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Salmonella enterica: i sintomi più comuni dell’ infezione

La presenza negli alimenti del microrganismo patogeno della salmonella enterica può essere motivo di complicanze per la salute di varia natura. Questo tipo di battere è trasmissibile molto facilmente e può risultare estremamente aggressivo attraverso sintomatologie complesse tra le quali la più ricorrente è la comparsa di eruzioni ulceranti a livello cutaneo.

Altri sintomi che caratterizzano l’infezione sono disturbi gastrointestinali, dolori addominali, nausea e diarrea che compaiono solitamente dopo un periodo di incubazione compreso dalle 12 alle 48 ore. Questo agente patogeno, inoltre, può far insorgere, ma solo in casi estremi, la pericolosa febbre tifoide. I soggetti particolarmente esposti a rischi maggiori per la loro salute risultano i bambini, gli anziani e le persone con patologie a carico del sistema immunitario che risultano maggiormente ricettive alle incubazioni batteriche.