E' da decenni che si intraprendono studi sulla rilevazione di segnali corporei che possano far comprendere all'osservatore se l'interlocutore stia dicendo la verità o meno. Alcuni studiosi dell'Università di Rochester, a New York, hanno compiuto una ricerca approfondita sull'argomento, ricorrendo al più grande database facciale al mondo. I risultati hanno lasciato intuire che anche il sorriso può essere uno strumento valido per mascherare le bugie.

Un sorriso poco sincero

I ricercatori hanno scoperto che, statisticamente, chi risponde alle domande in modo sincero, tende a contrarre gli occhi nello sforzo di ricordare la risposta corretta.

Coloro i quali, al contrario, dicono bugie, mettono in atto un sorriso falso, il cosiddetto sorriso Duchenne, quello consistente nel tirare i muscoli delle guance verso quelli degli occhi. Sorridere, ciò che sembrava essere sinonimo di genuinità e innocenza, si trasforma in uno strumento di mistificazione della verità.

L'esperimento

Per conseguire i risultati, sono stati analizzati 1,3 milioni di sequenze video di numerose espressioni facciali. Queste ultime sono state ottenute facendo interagire due individui tra loro, dei quali il primo avrebbe fatto le domande e il secondo avrebbe dato le risposte, vere o menzognere a seconda dei casi. Gli studiosi hanno analizzato accuratamente le registrazioni delle espressioni, per poi catalogarle.

Attraverso questo metodo, essi hanno rilevato un'innegabile costante; nel momento preciso in cui i volontari pronunciavano la bugia, assumevano sempre la medesima 'veste' facciale, caratterizzata da un sorriso costruito ad hoc.

Risvolti

Il lettore potrebbe domandarsi se un mentitore, leggendo questo articolo, possa in futuro modificare espressione nel momento in cui si tenti di dire menzogne.

Gli scienziati di Rochester hanno concluso la ricerca affermando che il sorriso di Duchenne é un comportamento involontario, dunque impossibile da controllare, esattamente come non é possibile mantenere il naso freddo. Può risultare un'affermazione ambigua, tuttavia si tratta di ciò che é stato scoperto diversi anni prima in Spagna.

Due accademici dell'università di Granada hanno utilizzato la termografia, un metodo scientifico per misurare la temperatura, riscontrando che le menzogne tendono a far scaldare l'area intorno al naso e, in aggiunta, la zona interna degli occhi.