Allo studio non c'è mai fine e alle ricerche nemmeno. Soprattutto in ambito medico, condurre indagini accurate e giungere a risultati più che soddisfacenti sono azioni indispensabili, vitali per l'appunto, per tutti, e mettono in evidenza non solo la brillantezza e l'efficienza di tanti medici, anche molto giovani (specializzandi o neo-laureati), ma anche la volontà con la quale svolgono il 'compito' a cui loro stessi hanno mirato, la passione con cui si cimentano in quello che fanno e soprattutto il desiderio di salvare la vita dei loro simili, con peculiare attenzione ai casi più gravi e più complicati, per i quali si rendono necessari ulteriori studi approfonditi, nonostante il livello di conoscenza sia altamente specializzato.

Questo accade nell'ospedale italiano di Piacenza, dove il reparto di oncologia, guidato dal primario Luigi Cavanna, ha realizzato una ricerca sul tumore al pancreas che, a seguito degli ottimi esiti, sarà resa pubblica sulla prestigiosa rivista americana Oncotarget. Intanto, un'altra ragazza italiana, Marina Baretti, viene premiata dalla società americana di oncologia medica per il prosieguo del suo studio su due tumori, per i quali esistono ancora poche cure: l'uno al pancreas e l'altro alle vie biliari.

La ricerca

Il professor Luigi Cavanna, dopo aver preso parte al congresso dell'Asco (America Society of clinical oncology) a Chicago, ha terminato una straordinaria ricerca sul tumore al pancreas, le cui risoluzioni hanno avuto una risonanza internazionale: lo studio, infatti, sarà reso noto su una prestigiosa rivista americana, Oncotarget.

Secondo quanto riferito dal primario, il tumore al pancreas non si sconfigge facilmente. Nonostante l'efficacia delle prime cure, le probabilità che i pazienti subiscano una ricaduta sono altissime. A seguito di una scrupolosa e meticolosa analisi, il reparto di oncologia di Piacenza ha individuato e verificato i farmaci in grado di contrastare il cancro in caso di recidive.

Tale conclusione restituisce grandi speranze ai malati e rappresenta una svolta significativa.

50mila dollari per continuare a studiare

Marina Barett è una giovane oncologa di origini siciliane che lavora all'Humanitas di Milano. Nel 2017 è approdata alla John Hopkins University con la convinzione di soggiornarvi il tempo necessario per condurre studi garantiti dalla sua borsa di studio.

Qualche tempo dopo, però, ha ricevuto un altro maxi finanziamento: 50mila dollari per continuare a studiare due malattie molto diffuse: il tumore al pancreas e quello delle vie biliari. A seguito di questo riconoscimento, la giovane siciliana si dice "contenta e soddisfatta, dal momento che negli USA vi sono le risorse giuste per portare avanti ricerche di questo calibro".