La birra è la bevanda alcolica più diffusa in questo periodo, prediletta perché ha una gradazione alcolica molto bassa ma soprattutto una freschezza che la rende un'ottima compagnia nelle giornate afose. In Italia la sua popolarità sta aumentando a prescindere dalle stagioni: in un anno si consumano in media 33 litri di vino pro capite e 31.5 di birra. Per cui la birra si affianca alla nostra bevanda alcolica nazionale più consumata di sempre, ovvero il vino. La bevanda sarebbe anche salutare se fosse utilizzata nelle quantità giuste, ma purtroppo bisogna tener conto del fatto che la birra, come ogni prodotto che abbia una provenienza agricola (prodotta dal malto d’orzo), risente di possibili contaminazioni da pesticidi. Proprio a causa di ciò è partita in Francia un'indagine per cercare sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo umano.

La ricerca francese

L’Istituto nazionale del consumo in Francia ha portato in laboratorio 45 tipi di birra, tra le quali molte di marchi noti, al fine di analizzarle e ricercare 250 sostanze potenzialmente rischiose. I risultati hanno evidenziato come il glifosato, erbicida già dichiarato “probabile cancerogeno” dall’Iarc, sia stato rilevato in 25 marchi, confermandosi come il pesticida maggiormente usato nell'agricoltura. Sono state trovate altre sostanze a rischio, soprattutto antiparassitari, come i noti fungicidi boscalid, ftalimmide e folpet. La loro concentrazione rimane sempre sotto il tetto consentito dalla legge, ma non dimentichiamo che spesso i parametri limite vengono estesi e sono differenti tra Paese e Paese, ed inoltre il rischio è rappresentato dall'effetto "accumulo" nel nostro organismo.

Gli scienziati lanciano continuamente l'allarme pesticidi ribadendo che anche un basso dosaggio, se protratto a lungo o se mescolato con altre sostanze a rischio, potrebbe avere effetti dannosi.

Le indagini italiane

In Italia alcune associazioni e qualche testata come "il Salvagente" hanno cercato di approfondire la ricerca francese divulgando i risultati relativi a 28 delle 45 birre analizzate dai francesi, dal momento che queste ultime sono presenti sugli scaffali dei nostri supermercati.

Si parla di marchi noti ai più come Corona, Leffe e Guinnes, nelle quali sono state trovate tracce significative di glifosato, solo o combinato con fungicidi, mentre risultano "pulite" Carlsberg e Heineken. Anche la Kronenbourg è priva di pesticidi, così come la Pelforth e la Ch'ti. La 8.6 original intense blond mostra alcune tracce di solo glifosato, mentre la Leffe blonde ha una discreta dose dell'erbicida accompagnata da diversi fungidici tossici.