Napoli e Roma sono le città italiane a più alto rischio diabete. E' questo ciò che è emerso dal terzo Health City Forum che si è volto nella Capitale il 2 luglio. L'evento ha permesso di spostare la lente d'ingrandimento su quella che può essere una delle malattie più pericolose dei tempi moderni. E' in crescita continua e, pur non rappresentando un rischio immediato per la vita delle persone, genera sempre di più complicanze invalidanti o, a lungo andare mortalità.

I numeri raccontano che l'Italia è un paese dove l'incidenza risulta piuttosto elevata.

L'Istat, attraverso le sue indagini, ha permesso di scoperchiare una verità che fa riflettere. I pazienti diabetici in Italia sarebbero 3,27 milioni e più della metà di loro (il 52%) risiede nelle quattordici città metropolitane. Come spesso avviene in campo medico quando ci sono questi grandi numeri con cui confrontarsi nulla può essere considerato casuale. Ed è questo il motivo per il quale si è cercato di capire quale può essere il legame tra la patologia e il vivere nei grandi centri, facendo scattare un allarme su ciò che va cambiato per invertire il trend.

L'allarme nelle 14 città metropolitane

Tanto per dare una misura del problema: il 36% della popolazione italiana risiede nelle grandi città italiane. Il 52% dei diabetici, invece, vive tra Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bari, Catania, Firenze, Bologna, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria e Cagliari. Il dato sembra essere più preoccupante al sud, considerato che spostandosi da nord verso il meridione la percentuale sale. All'ombra del Vesuvio si contano quasi 210.000 persone affette da problemi di diabete, con una percentuale shock del 6,7%. Roma, invece, scende di un decimo percentuale (6,6%) pur contando un numero di pazienti maggiore (286.000) in virtù di una popolazione più ampia.

Dando un'occhiata, invece, ai numeri delle metropoli del Nord si può notare come Torino arrivi al 5,2% (120.000 casi) e Milano invece si fermi al 4,5% (144.000).

Diabete: anche l'inquinamento è una possibile causa

Il diabete rappresenta una delle patologie a crescita di diffusione più rapida. Proprio in queste ore è stato diffuso uno studio secondo cui, persino, l'inquinamento rappresenterebbe una delle cause dello sviluppo. A riverarlo è uno staduio della Washington University Schoool of Medicine a Saint Louis, con la collaborazione del Veterans Affairs. Il ruolo dell'inquinamento, ovviamente con i soliti altri fattori rappresentati da stile di vita sedentario, regime alimentare scorretto e genetica, sarebbe quello di ridurre la produzione di insulina e facilitare l'infiammazione.

Di conseguenza l'organismo inizia ad avere serie difficoltà nel convertire il glucosio presente nel sangue in energia. Secondo lo studio l'aria inquinata sarebbe stata in grado nel 2016 di contribuire in maniera decisiva ad elevare del 14% il tasso dei nuovi casi di diabete nella popolazione mondiale. L'invito degli esperti, tuttavia, resta quello di fare prevenzione, scegliendo di vivere la propria vita in modo sano evitando il più possibile la sedentarietà, il sovrappeso e una dieta scorretta per evitare lo spettro del diabete.