Lo studio è stato condotto da Leonard Nunney, professore di biologia presso la University of California Riverside, il quale ha analizzato un campione di 10mila soggetti composti da donne (altezza media 162 cm) e uomini (altezza media 175 cm). Questa ricerca ha portato alla conclusione che il rischio di sviluppare un cancro aumenterebbe mediamente del 10% per ogni 10 cm di altezza.

Queste osservazioni sono in linea con quanto già riportato da precedenti studi, dai quali era emersa una relazione analoga sul rischio di sviluppare altri problemi di Salute, come quelli associati alla coagulazione del sangue, problemi cardiaci e diabete.

Maggiore è il numero di cellule, maggiore è il rischio di ammalarsi

Sembra questa la base di questa correlazione. Le persone più alte presentano un maggior numero di cellule nell'organismo; ciò vuole dire che aumentano le probabilità di avere una mutazione e, di conseguenza, di portare alla formazione di un cancro. Questa relazione aumenterebbe mediamente del 10% per ogni 10 cm di altezza.

La ricerca della University of California Riverside è stata condotta dal Professor Leonard Nunney, il quale ha analizzato vari gruppi di pazienti di ambo i sessi che avevano contratto un cancro negli ultimi anni. Lo scienziato ha effettuato una comparazione dei dati emersi da studi norvegesi, coreani, austriaci e svedesi, correlandoli all'altezza dei pazienti.

Già in precedenza questo tipo di relazione era stata osservata sulle differenze ormonali: le persone più alte avrebbero una quantità più elevata di ormoni, e questa condizione comporterebbe un tasso di divisione cellulare più elevato.

Nello studio californiano, il numero totale delle cellule di un determinato organismo, è risultato correlato alla probabilità di avere un cancro, e questa correlazione sarebbe risultata valida per 18 dei 23 tumori testati.

In alcuni casi, il collegamento sarebbe risultato piuttosto lineare, e si tratterebbe del cancro al colon, ai reni e nel linfoma.

In generale, l'aumento del rischio di contrarre un cancro sarebbe più alto nelle donne (12%) che negli uomini (9%). Il Prof. Leonard Nunney ha esposto i risultati della sua ricerca a Rob Picheta della CNN.

Una relazione dalle origini ancora da comprendere

Già nel 2016, la rivista "Plos One" aveva pubblicato una ricerca del Prof. Nikhil K. Khankari e collaboratori, basata su una revisione sistematica di 62 studi prospettici, utilizzando i database PubMed, Embase e Web of Science. Gli esperti si erano concentrati su tre tumori in particolare: colon-retto, polmone e prostata. L'obiettivo dello studio era comprendere se esistesse una relazione tra alcuni fattori genetici e l'altezza degli adulti, e se questi potessero anche influenzare il rischio di contrarre questi tumori. Il collegamento fu osservato solo per due tumori su tre. Nessuna correlazione con il tumore alla prostata, mentre per gli altri due effettivamente c'era un maggior rischio ma era limitato, meno del 2% ogni 10 cm di altezza.

Sul tema, la CNN ha intervistato la Dr.ssa Georgina Hill del Cancer Research UK. La ricercatrice, pur confermando la consistenza dell'ipotesi del rapporto tra altezza, numero di cellule del corpo e rischio cancro, non ha escluso che altri fattori possano influenzare questo risultato, come la nutrizione durante l'infanzia. Inoltre è bene ricordare che il rischio cancro trova una correlazione più evidente se associato allo stile di vita (fumo di sigaretta, sport, peso corporeo, zona di residenza, lavoro, alimentazione, ecc.).

Pur non avendo partecipato a questo studio, la CNN ha intervistato anche Dorothy C. Bennett, direttrice dell'Istituto di ricerca sulle scienze molecolari e cliniche di Londra.

Commentando i dati di Nunney, e soffermandosi soprattutto sul cancro alla tiroide e sul melanoma, che sarebbero più suscettibili alla correlazione con l'altezza corporea, la studiosa si è detta perplessa nel valutare la relazione altezza/rischio tumore. Tuttavia, in base alla sua esperienza, le cellule del pigmento - quelle che poi generano il melanoma - effettivamente si dividono e vengono sostituite in misura maggiore e più velocemente nelle persone più alte.