L'Aifa ha lanciato l'allarme per alcuni farmaci di uso comune che potrebbero portare ad effetti collaterali molto seri. I medicinali in questione sono quelli contenenti fluorochinoloni che potrebbero portare a "reazione avverse invalidanti, sia di lunga durata che permanenti, principalmente a carico del sistema nervoso e muscoloscheletrico".

Aifa chiede il ritiro dall'uso comune di diversi farmaci

Assumendo questi medicinali, nei casi più gravi, si rischia anche un'invalidità permanente. "I medicinali che contengono flumechina, cinoaxacina, acido pipemidico e acido nalidixico verranno ritirati dal commercio" ha avvertito l'Aifa in una nota.

Usualmente questi medicinali vengono prescritti per trattare tonsilliti, faringiti, bronchiti per prevenire infezioni alle vie aeree, diarrea e infezioni alle vie urinarie, oltre che per trattare alcune infezioni batteriche. L'Aifa non solo raccomanda agli utenti di non assumerli, ma inoltre lo dice ai medici di non prescriverli: in particolare per infezioni di lieve entità e a pazienti che in passato hanno manifestato reazioni avverse gravi a un tipo di antibiotico fluorochinolonico o chinolonico.

Il rischio di queste medicine è che provochino tendiniti, rottura di tendini arrivando purtroppo anche alla paralisi. Dunque, secondo l'Aifa, è importantissimo avvisare i pazienti che stanno utilizzando questi farmaci al fine di fargli interrompere immediatamente il trattamento in caso dovessero riscontrare i primi sintomi di reazione avversa come: debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed alcuni effetti a carico del sistema nervoso; inoltre, se avvertiti, devono subito consultare il proprio medico per consigliare come meglio proseguire la cura.

Già l'anno scorso, l'Agenzia per il farmaco europea aveva svolto un'indagine su questi medicinali, portando alla luce alcune problematiche e inducendo alcuni Paesi a comportarsi di conseguenza. Oltre ad alcuni disturbi muscolari, questi medicinali, portano anche disturbi alla vista, insonnia e depressione.

Medicinali imputati prescrivibili solo per casi specifici

Le reazioni avverse gravi verso questo farmaco sono state, fortunatamente, poche. Ma quelle poche riguardano casi di invalidità permanenti, sufficienti per far scattare l'allarme e spingere l'Aifa a chiederne il ritiro per il grande utilizzo. La gravità delle reazioni avvenute su soggetti fino ad allora sani ha spinto l'agenzia del farmaco a chiedere ai medici di prescrivere questi farmaci solamente a chi veramente ne ha bisogno se non risponde ad altre cure, facendo una valutazione di rischi benefici per ogni singolo caso e non più sommariamente.