'Uno spazio di condivisione e sensibilizzazione, ma soprattutto di corretta informazione. La conoscenza esatta del problema è alla base di tutto'. Questa la motivazione che ha spinto Romina Ruiz, insegnante di educazione fisica residente a Castelletto sopra Ticino, in provincia di Novara, ad aprire una pagina su Facebook destinata ad unire i familiari di bambini che soffrono di disturbi dello spettro autistico. 'Interagire sull'autismo' è il nome dello spazio creato ad hoc sul più noto dei social network in cui Romina ha portato innanzitutto la sua esperienza, quella di mamma di un bambino di quasi 5 anni (Martìn) che vive questa problematica.

Come primo passo, ha dunque evidenziato la sua testimonianza di come una corretta interazione possa portare a considerevoli passi in avanti nelle capacità di un bambino autistico di relazionarsi con il mondo circostante.

Un'idea nata in occasione della 'Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo'

La pagina Facebook è stata creata da meno di un mese, da quando lo scorso 2 aprile è stata celebrata la 'Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo'. "Mi sembrava mancasse qualcosa - ci spiega Romina Ruiz che abbiamo raggiunto telefonicamente - perché ritengo che non serva soltanto un giorno per questa consapevolezza. Bisogna lavorare tutti i giorni con questi bambini, questi ragazzi e questi adulti.

Inoltre la sola consapevolezza non è sufficiente, serve informare le persone su come affrontare questa problematica mettendo anche a confronto le esperienze di chi la vive. Così ho pensato di creare questo spazio dove le persone possono interagire con svariati argomenti legati a questo tema e dove l'informazione, appunto, svolge il ruolo principale".

'Loro sono molto presenti, anche se non sembra'

Ma come si interagisce in maniera corretta con chi soffre di un disturbo dello spettro autistico? In realtà non c'è un modo univoco perché ogni soggetto è diverso così come è diversa l'entità del disturbo. "Capire che ogni soggetto è diverso dall'altro è fondamentale - ci conferma Romina - e per questo motivo la conoscenza del disturbo è importante, oltre alla giusta empatia.

I bambini che soffrono di questo disturbo sono essenzialmente 'bambini' ed hanno diritto a vivere la loro infanzia come gli altri. Talvolta può bastare poco per interagire con loro: una parola, una carezza o un semplice sguardo, perché loro sono molto presenti anche se magari sembra il contrario, sono attenti a noi ed a quello che li circonda. Lavorando sui casi da bambini c'è maggiore possibilità di interagire sul problema e maggiori margini di miglioramento. Necessario che il bambino sia in contatto con i suoi coetanei, anzi fondamentale - aggiunge - ed è importante che questi sappiano interagire con lui. Un aspetto che lo aiuta tantissimo ad uscire da questo 'tunnel' e lo fa sentire parte di qualcosa, sempre rispettando la sua condizione e personalità.

Torno a ribadire l'importanza di informare e condividere le esperienze, in modo che tutte le persone che vivono a contatto con chi soffre di un disturbo dello spettro autistico sappiano come interagire".

'Connessione e sinergia'

Ma questa rete di informazioni non è sufficiente se resta circoscritta solo a chi vive quotidianamente questo problema. "L'Italia si sta svegliando ed inizia ad essere sulla buona strada in tal senso, oggi ci sono iniziative e campagne di sensibilizzazione da parte degli enti pubblici, c'è maggiore informazione che, però, deve 'girare' per arrivare a tutti, perché spesso se non ci sei 'dentro' non conosci questa realtà. Il nostro obiettivo, dunque, diventa quello di arrivare a tutte le persone, vogliamo che la gente sia informata".

Lo spazio creato online da Romina Ruiz è un punto di partenza e non certamente uno spazio fine a sé stesso. "Affrontare il problema in rete, una connessione che comprenda le famiglie, la scuola ed i sistemi sanitari: non mancano le persone valide e neppure la volontà, ora bisogna creare i presupposti per sfruttarle".