Un'indagine condotta nel 2018 dall'Istat (l'Istituto nazionale di statistica che effettua ricerche sul piano sociale tra gli italiani) e pubblicata il 15 maggio di quest'anno, si sofferma sul consumo di alcolici da parte degli italiani. La ricerca fa parte dell'iniziativa "Aspetti della vita quotidiana", un complesso di studi volto a definire la realtà sociale dell'Italia di oggi .
Dai dati si evince in diversi casi un aumento del consumo di bevande alcoliche, soprattutto di tipo occasionale da parte della popolazione italiana a partire dagli 11 anni in su.
Nonostante ciò sono state riscontrate anche alcune abitudini tendenti al positivo, come la percentuale relativa ai consumatori giornalieri di alcol.
I dati forniti dall'Istat
Innanzitutto va segnalato un incremento dei cittadini dagli 11 anni in su che hanno ammesso di aver fatto ricorso ad almeno una bevanda alcolica nel corso dell'anno (dal 65,4% del 2017 al 66,8% del 2018) .
Uno dei pochi aspetti positivi che è possibile appurare dallo studio, è quello relativo al calo dei consumatori abituali di alcolici: nell'arco di un decennio, infatti, si è passati dal 27,4% del 2008 al 20,6% del 2018. Nonostante sia quasi un'eccezione al giorno d'oggi riscontrare dei fattori positivi quando si tratta di ricerche su uso e abuso di alcol da parte di giovani e adulti, quest'elemento fa ben sperare perché è proprio l'utilizzo giornaliero di bevande alcoliche la principale causa di danni alla Salute psico-fisica di chi ne fa un ricorso smodato.
Coloro che assumono alcool occasionalmente sono passati dal 40,6% del 2008 al 46,2% del 2018, mentre la percentuale relativa ai bevitori fuori dai pasti ha fatto segnare un incremento dal 25,4% del 2008 al 30,2% del 2018.
Al fine di una maggiore chiarezza ed accuratezza nella lettura dei dati dell'indagine effettuata dall'ente di ricerca Istat, sono state comunicate le definizioni dei rispettivi termini utilizzati.
Innanzitutto, per "binge drinking" s'intende il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione, mentre per consumo di alcol s'intende l'assunzione di almeno un tipo di bevanda alcolica (vino, birra e quant'altro) tutti i giorni .
Quando si parla di consumo occasionale, invece, ci si riferisce a chi ha fatto uso di alcol almeno in un'occasione in un anno al di fuori dei pasti, mentre il consumo abituale eccedentario di alcol si riferisce a due unità alcoliche al giorno per gli uomini, ad una per la donna, ad un'unità per gli anziani al di sopra dei 65 anni e ad almeno un alcolico all'anno nei ragazzi al di sotto dei 18 anni.
In questi casi l'Istat sottolinea che si tratta di quantità rischiose per la salute. A queste si associa anche il "binge drinking"
Ricordiamo inoltre che per unità alcolica s'intendono 12 grammi di alcol puro, pari ad un bicchiere di vino da 125 ml, ad una lattina di birra da 330 ml, oppure ad uno short di superalcolico da 40ml.
Conclusioni sulla ricerca Istat
Possiamo notare che l'indagine eseguita da parte di uno degli istituti italiani di maggiore rilievo e autorevolezza riguardo le statistiche, i numeri e le rispettive interpretazioni degli aspetti della vita e della società contemporanea in cui viviamo, ancora una volta ha fornito dei risultati attendibili e piuttosto accurati.
Lo spaccato sull'assunzione di alcol in Italia risulta preoccupante, considerati i danni che questa cattiva abitudine può comportare sulla salute fisica di chi ne abusa.
Inoltre non bisogna sottovalutare le problematiche relative alle principali abilità cognitive quali: capacità di apprendimento, attenzione e memoria. Qualora questi problemi dovessero degenerare, potrebbero anche avere degli effetti invalidanti sui soggetti rimasti colpiti.