Il cervello delle donne funziona meglio con il caldo rispetto a quello degli uomini, maggiormente performante a temperature più basse. A rivelarlo una libera ricerca scientifica pubblicata sulla rivista open access Plos One, americana con sede a San Francisco.

La comunità medica rende accessibile al grande pubblico ricerche scientifiche, per mezzo di riviste open access

Le differenze tra il cervello delle donne e il cervello degli uomini hanno da sempre affascinato la comunità scientifica, che con grande abilità ha saputo rendere accessibile, al grande pubblico, informazioni scientifiche non sempre facili.

Questa volta è stata una libera ricerca condotta da Tom Chang, dell’Usc Marshall School of Business di Los Angeles, e da Agne Kajackaite, del Wzb Berlin Social Center, a dimostrare quanto sia importante per il cervello delle donne lavorare in un ambiente con temperature più alte.

Lo studio è stato realizzato in Germania, su un campione di 500 uomini e donne, mentre svolgevano attività cognitive in un ambiente con temperatura che variava tra i 16,19 e i 32,57 gradi centigradi. Quando la temperatura era spostata nella parte più bassa tra la fascia indicata, il cervello degli uomini risultava funzionare meglio, rispetto al cervello delle donne. Viceversa a temperature più alte, funzionava meglio il cervello delle donne rispetto a quello degli uomini, anche se, comunque, non intaccava significativamente la loro performance in ufficio.

Secondo i ricercatori dello studio, i dati che sono emersi suggeriscono che “in luoghi di lavoro di genere misto, la produttività può aumentare, aumentando il termostato verso l’alto”.

Cosa è Plos One?

Plos One è una rivista open access, pubblicata dalla Pubblic Library of Science (PLoS), che ha sede in America a San Francisco.

È una organizzazione no-profit, composta da scienziati e medici, che, un bel giorno, si sono voluti riunire per rendere accessibile al grande pubblico la letteratura medica e scientifica. La modalità utilizzata dalla rivista è quella del peer review, che significa che viene effettuata una ricerca da specialisti del settore, per verificarne l'idoneità alla pubblicazione o al finanziamento.

Chiunque può pubblicare sulla rivista ed è possibile pubblicare articoli di ogni disciplina scientifica. La particolarità della rivista sta nel fatto che nel tempo i dati possono essere aggiornati e perfezionati grazie al contributo dei lettori, che potranno commentare, criticare o addirittura fare delle correzioni.

Un articolo pubblicato su Le scienze, edizione italiana di Scientific American, riporta un indagine svolta sulle riviste scientifiche open access, interessate più al contributo economico chiesto all’autore che a fare vera divulgazione. Da questa indagine è emerso che, dopo aver inviato ad un certo numero di queste riviste un articolo civetta, ben 157 lo hanno accettato.