Diventa sempre più problematico il contagio da Coronavirus in tutta Italia e i numeri vedono una propensione alla crescita sempre più costante, anche se il numero dei guariti sempre giorno dopo giorno. Il Capo della Protezione Civile Borrelli, alla fine di questa prima settimana di quarantena e di restrizioni su tutto il territorio nazionale ha dato il bollettino aggiornato.
Il numero aggiornato alle 17 del 15 marzo 2020
Come consuetudine avviene da quando è scoppiata l'emergenza da coronavirus, il capo della Protezione Civile Dott. Borrelli ha diffuso il dato aggiornato dei positivi e risulta alle ore 17 che sono 20.603: nel dato complessivo indicato rientra quello dei pazienti guariti che sono 2335, mentre i deceduti 1809 per un totale di ben 24747.
Andando ad analizzare il quadro dei contagiati si può notare come risultino 9663 i ricoverati con sintomi, 1672 coloro i quali si trovano in terapia intensive e un numero di 9268 persone che hanno deciso di isolarsi in via domiciliare. Nel complesso i tamponi eseguiti riportano la cifra di 124899. Come riportato dal responsabile della Protezione Civile, si registrano i primi decessi in Sardegna e Calabria, mentre le uniche due regioni a non aver riportato alcun decesso sono Molise e Basilicata. Infine il Dottor Borrelli ha tenuto a ribadire che vanno ridotti e limitati i viaggi e gli spostamenti, con le uscite che devono avvenire solo per esigenze dettate da motivi lavorativi, cure mediche e per la spesa.
Da nord a sud crescono i problemi per il contagio da coronavirus
In tutto il territorio nazionale crescono sempre di più i disagi per il comparto sanitario che fa sempre più fatica a reggere. Tra le regioni che risultano maggiormente colpite vi è la Lombardia che conta nel complesso 13.272 casi, con i ricoverati in terapia intensiva che sono arrivati fino a 767: un numero così elevato che come rimarcato dalla Protezione Civile si è dovuto procedere al trasferimento in altre regioni, di ben 40 pazienti.
Nel sud Italia il Covid-19 non ha ancora determinato un numero elevato di casi, ma giungono allarmi specie da Puglia e Sicilia dove migliaia di persone sono emigrate e per la maggior parte di esse si è provveduto all'isolamento domiciliare per 14 giorni. Nella giornata di ieri è giunto lo stop da parte del Ministero delle Infrastrutture dei treni intercity a lunga percorrenza, anche se i presidenti delle regioni di Sicilia e Puglia hanno chiesto maggiori controlli in considerazioni dei flussi sempre più in aumento dal nord verso il sud Italia.
Da più parti gli esperti sottolineano come i prossimi giorni siano quelli più importanti e attenersi a quanto indicato dagli organi competenti è un aspetto molto importante, al fine di evitare più possibile il diffondersi del contagio.