In Sardegna, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, sono stati registrati 3.730 casi di positività. Gli ultimi dati, messi nero su bianco dall’Unità di crisi regionale, parlano di 139 nuovi casi: il dato più alto dall’inizio della pandemia nell’Isola dove si registra anche un morto. Una donna di 93 anni ricoverata all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. In più, in due paesi della Sardegna, Orune e Gavoi, i primi cittadini hanno deciso di mettere in atto una sorta di semi lockdown: considerando appunto l’aumento sproporzionato dei contagi. In totale, in Sardegna, sono 149 le vittime da Covid-19 accertate dagli esperti.

C’è anche da dire che nell’ultimo periodo sono aumentati i tamponi: ne sono stati eseguiti infatti esattamente 189.449. Ben 2.485 in più rispetto all’ultimo aggiornamento. Il numero dei pazienti in terapia intensiva risulta comunque invariato, sono 18. Mentre i ricoverati in reparti non intensivi sono 110, uno in più rispetto a ieri. In isolamento domiciliare invece si registrano 1.836 persone. Tra i 3.730 casi complessivi rilevati in tutta l’Isola il dato più alto si è registrato a Sassari 2.010 casi (+37), a seguire la Città Metropolitana di Cagliari, 581 (+10), 454 a Nuoro (+33), 384 nel Sud Sardegna (+30) e 301 ad Oristano (+29).

Gavoi e Orune in semi lockdown

Il primo paese a entrare in semi lockdown in Sardegna è stato Orune, piccolo comune in provincia di Nuoro: causa aumento dei contagi, 70 in pochi giorni.

Da oggi, 28 settembre (e fino al 4 ottobre), anche Gavoi ha seguito lo stesso protocollo. Il sindaco del paese, Giovanni Cugusi, nella tarda serata di ieri ha infatti emanato un’ordinanza che ha imposto la chiusura delle scuole, delle palestre comunali, dei ristoranti e anche dei bar. Con l’obbligo tassativo di indossare la mascherina 24 ore su 24, anche all’aperto.

La decisone del primo cittadino nasce dall’aumento dei nuovi contagi certificati dall’Ats: 12 nuovi positivi in una sola giornata. Numeri che hanno preoccupato il sindaco, considerando il fatto che il paese ha 2.500 abitanti.

Il provvedimento emanato dal primo cittadino parla chiaro: “Considerando l’esponenziale aumento dei contagi da Covid-19 che interessa il nostro paese – si legge nell’ordinanza – insieme alla Prefettura e alle autorità sanitarie competenti si è presa la decisone, per tutelare la salute pubblica, di dover obbligatoriamente utilizzare la mascherina 24 ore su 24, anche all’aperto.

Abbiamo anche deciso – scrive il sindaco – di chiudere bar, ristoranti, palestre comunali, scuole, ludoteca e circoli privati. Possono operare soltanto le attività di ristorazione da asporto”. Tutto questo almeno fino al 4 di ottobre: “Chiediamo la collaborazione di tutta la popolazione" conclude il primo cittadino.