T-shirt dal tema natalizio (con tanto di scritta ben augurale "Merry Christmas") e cardigan a pois. Così si presenta Margaret Keenan, la quasi 91enne donna nordirlandese che ieri mattina - alle 6:31 ora locale - ha ricevuto in anticipo il suo regalo di Natale e di compleanno: il vaccino anti-Covid Pfizer/BioNTech, la cui creazione è da attribuire al matrimonio fra la Big Pharma americana Pfizer e la biotech tedesca BioNTech.

Il Regno Unito e la sua scelta avanguardistica

Telecamere e giornalisti hanno fatto da contorno all'anziana donna che, con un grande sorriso e uno sguardo arzillo, non si è mostrata affatto reticente alla moltitudine di persone presente fuori dall'ospedale.

Il tutto è avvenuto a Coventry, la città inglese sita a pochi chilometri dalla più nota Birmingham.

Grazie alla potenza dei mass media, la notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo e il ministro della sanità inglese Matt Hancock non ha potuto fare a meno di commentare con un po’ di commozione le immagini diffuse.

"È stato un anno molto difficile ma ora finalmente c’è una via d’uscita, la luce in fondo al tunnel. Sono orgoglioso del fatto che siamo il primo paese al mondo a consegnare questo vaccino", ha asserito alla stampa. La Mhra (l'autorità di regolazione sui farmaci del Regno Unito) afferma che il vaccino offre fino al 95% di protezione contro il virus ed è sicuro per le vaccinazioni di massa.

Dunque, un atteggiamento avanguardistico quello della Gran Bretagna, che si classifica per prima nella lista dei Paesi europei, seppur politicamente non ne faccia più parte.

Boris Johnson: prima e dopo l' 'immunità di gregge'

Era il mese di marzo quando una delle due massime autorità mediche del governo di Boris Johnson, Sir Patrick Vallance, dichiarò a Sky News: "Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare l'immunità di gregge".

Parole che fecero discutere non poco ai tempi, dal momento che l'idea - se messa in pratica - avrebbe comportato un enorme rischio per la salute di centinaia di migliaia di britannici.

Oggi il primo ministro inglese sembra pensarla diversamente. È lui stesso infatti a 're-postare' il tweet della NHS (National Health Service, il sistema sanitario nazionale del Regno Unito), aggiungendo con orgoglio: "Oggi iniziano le prime vaccinazioni nel Regno Unito contro la Covid-19.

Grazie al nostro NHS, a tutti gli scienziati che hanno lavorato duramente per sviluppare questo vaccino, a tutti i volontari - e a tutti coloro che hanno seguito le regole per proteggere gli altri. Insieme batteremo tutto questo". Gratitudine, quindi, ma anche esortazione a mantenere una condotta responsabile.

Parole che sembrano lontane anni luce da quelle diffuse lo scorso marzo, poco prima di contrarre egli stesso il virus.

Necessaria prudenza nel trasporto

Il vaccino contro la Covid-19 rappresenta un bagliore di speranza per l'intera popolazione mondiale, nonostante in Italia molte persone dimostrino ancora molta diffidenza [VIDEO].

Naturalmente non si tratta di un vaccino qualunque, ragion per cui il suo trasporto non può né essere lasciato al caso né essere considerato come un normale trasporto di sostanze chimiche con finalità mediche. Il vaccino Pfizer/BioNTech richiede una super refrigerazione a 70-80 gradi sotto zero. E in parlamento il viceministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha evocato il ricorso a "voli non commerciali" per il trasporto, aerei militari inclusi se necessario.

Con queste modalità super meticolose, quindi, il Regno Unito ha ricevuto circa 800mila vaccini e ne ha preordinati solo dalla Pfizer 40 milioni destinati a garantire la prima dose e il richiamo a 20 milioni di persone.