Chiamata in tribunale da una class action presentata presso l'Alta Corte del Regno Unito, Astra Zeneca ha ammesso per la prima volta un possibile legame tra il vaccino anti-covid Covishield e rari casi di trombosi. “Si ammette che il vaccino AZ può, in casi molto rari, causare trombosi. Il meccanismo causale non è noto”, ha affermato la società nei documenti consegnati a febbraio al tribunale.
La class action presentata da 50 persone che sostengono di essere state colpite da trombosi dopo la somministrazione del vaccino cerca di provare i legami tra il farmaco e la sindrome da trombosi e chiede un risarcimento di 100 milioni di sterline.
Uno dei casi presentati è quello dell'inglese Jamie Scott che, dopo una vaccinazione nell'aprile del 2021, sostiene di avere sviluppato danni irreversibili a causa di un coagulo nel sangue con conseguente emorragia cerebrale. Il farmaco di Astra Zeneca ha salvato la vita a milioni di persone durante la pandemia, ma si sospettano almeno 81 casi - su milioni di pazienti che hanno ricevuto il vaccino del gruppo anglo-svedese - di morti per trombosi, nonostante non ci siano prove di un legame diretto con la vaccinazione.
I benefici sono maggiori dei rischi secondo l'OMS
Nella documentazione inviata al tribunale inglese nel febbraio di quest'anno l'azienda, per la prima volta, ha ammesso che "il vaccino contro il covid-19 può causare la trombosi e danni cerebrali, ma in casi molto rari".
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) conferma che il vaccino Astra Zeneca può generare effetti collaterali ma "in casi molto rari, uno su 10.000" mentre i benefici, prosegue l'OMS, superano di gran lunga i rischi.
I vaccini contro il covid sono sicuri
Gli ultimi dati della Global Covid Vaccine Safety dimostrano che i farmaci contro il covid-19 sono sicuri ed efficaci nella maggioranza dei casi.
La ricerca, considerata la più grande a livello mondiale sulla sicurezza dei vaccini, è stata fatta su 99 milioni di persone per individuare danni collaterali cardiaci e cerebrali. Gli studiosi concludono che "la probabilità di contrarre una di queste malattie è molto bassa" e si soffermano sul fatto che il vaccino invece aiuta a prevenire problemi legati a queste malattie.